
E così sarà Johanna Sigurdardottir, diventata il 1° febbraio scorso la prima donna a guidare il governo del Paese nordico e considerata la personalità politica più amata d'Islanda, ad essere riconfermata capo di governo. Socialdemocratica, nata a Rejkyavik il 4 ottobre del 1942, Johanna è stata chiamata nel governo del premier conservatore Geir Haarde nel 2007 dove ha svolto l'incarico di ministro degli Affari sociali, ruolo già ricoperto dal 1987 al 1994. Veterana della politica, Johanna è stata per tre volte presidente del Parlamento, l'ultima dal 2003 al 2007. È stata vice presidente del Partito socialdemocratico dal 1984 al 1993. Prima di entrare in politica nel 1978, la premier islandese ha lavorato dal 1962 al 1971 come hostess per la Icelandair, la compagnia di bandiera islandese. E per sette anni ha fatto parte del comitato direttivo del sindacato degli assistenti di volo. Dichiaratamente omosessuale, madre di due figli nati in un precedente matrimonio, Johanna si è legata con una unione civile nel 2002 alla giornalista e scrittrice Jonina Leosdottir, 54 anni. Della loro unione si parla anche sul sito ufficiale del governo islandese. Conosciuta per il suo impegno a favore degli anziani, dei disabili e, più in generale, dei bisognosi è stata soprannominata dalla stampa islandese 'Santa Johanna'. Nella campagna elettorale appena conclusasi, Johanna non ha fatto mistero delle sue intenzioni: portare l'Islanda nell'Unione europea e adottare l'euro nei quattro anni del suo mandato.
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