“Riflettiamo il sentimento di una vasta maggioranza di uruguayani che sostengono la democrazia, di una mobilitazione cittadina che si è elevata oltre i partiti politici per promuovere una causa nazionale contro l’impunità, la tortura e il terrorismo di stato”. Il sindacalista Luis Puig ha consegnato con queste parole al parlamento di Montevideo oltre 330.000 firme raccolte dal Coordinamento per l’annullamento della ‘Ley de Caducidad’, con cui furono evitati i processi ai militari e ai poliziotti accusati di violazioni dei diritti umani durante la dittatura (1973-1985). “L’Uruguay deve costruire un nuovo modello in base a valori e principi in cui la giustizia sia un elemento essenziale e non negoziabile di fronte a crimini di lesa umanità” gli ha fatto eco l’avvocato esperto in diritti umani Oscar López Goldaracena, alla presenza di un migliaio di persone, tra legislatori, parenti delle vittime del regime, attivisti.
Oggi la Corte elettorale comincerà l’esame delle firme: se saranno giudicate valide, la ‘Ley de Caducidad’ verrà sottoposta a un nuovo referendum in programma il 25 ottobre, in concomitanza con le elezioni presidenziali. Approvata nel 1986 e ratificata da una prima consultazione popolare nel 1989, la legge di amnistia è stata giudicata di recente “incostituzionale” da governo e parlamento perché viola l’articolo 8 della Costituzione che stabilisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. “Il popolo uruguayano non si merita una legge di impunità come quella che abbiamo. Spero con forza che venga annullata” aveva detto la scorsa settimana il presidente Tabaré Vázquez, primo capo di stato di sinistra nella storia del paese eletto nel 2004; il suo governo aveva già escluso alcuni casi di ‘desaparecidos’ dalla copertura della legge di amnistia, consentendo l’apertura di inchieste nei confronti di nove ex-militari, degli ex-dittatori Gregorio Alvarez (1981-1985), Juan Maria Bordaberry (1973-1976) e dell’ex-ministro degli Esteri Juan Carlos Blanco.
Oggi la Corte elettorale comincerà l’esame delle firme: se saranno giudicate valide, la ‘Ley de Caducidad’ verrà sottoposta a un nuovo referendum in programma il 25 ottobre, in concomitanza con le elezioni presidenziali. Approvata nel 1986 e ratificata da una prima consultazione popolare nel 1989, la legge di amnistia è stata giudicata di recente “incostituzionale” da governo e parlamento perché viola l’articolo 8 della Costituzione che stabilisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. “Il popolo uruguayano non si merita una legge di impunità come quella che abbiamo. Spero con forza che venga annullata” aveva detto la scorsa settimana il presidente Tabaré Vázquez, primo capo di stato di sinistra nella storia del paese eletto nel 2004; il suo governo aveva già escluso alcuni casi di ‘desaparecidos’ dalla copertura della legge di amnistia, consentendo l’apertura di inchieste nei confronti di nove ex-militari, degli ex-dittatori Gregorio Alvarez (1981-1985), Juan Maria Bordaberry (1973-1976) e dell’ex-ministro degli Esteri Juan Carlos Blanco.
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