venerdì 17 aprile 2009

18 Aprile: contro il razzismo istituzionale, per i diritti de* migranti

A Brescia, Pisa, Castelvolturno e in molte altre città si scenderà in piazza con e per i soggetti migranti, contro la crisi e l'istituzionalizzazione dell'apartheid sociale prevista dal pacchetto sicurezza.
Tra quotidiane aggressioni e pubblica criminalizzazione, i migranti tendono sempre più ad essere individuati come il destinatario prototipico di una rabbia sociale impotente e strisciante. Più pericolosa dei singoli fatti di minuta infamia razzista (più sociale che politica) è invece l'applicazione di un pacchetto legislativo che, per quanto bocciato nelle sue articolazioni più dure - tende alla normazione di una esplicita divisione sociale dell'accesso alla cittadinanza lungo le linee del colore e della provenienza geografica.
Ma dall'autunno passato a questo debutto di primavera i più facili capri espiatori di una crisi che ha ben altre origini e responsabilità non sono rimasti in silenzio: hanno preso parola e prodotto iniziative, di lotta e di resistenza. Dalla spontaneità di massa delle nuove generazioni di nuovi italiani emersa dopo l'assassinio di Abba ai riots seguiti alla strage di Castelvolturno, alle quotidiane e continue rivolte de* tanti detenut* dei troppi centri di identificazione ed espulsione disseminati sul territorio nazionale; all'emersione di una specifica battaglia di esigibilità di diritti per i richiedenti asilo (Lampedusa, Massa, Torino).
Per tutto questo domani si torna in piazza, in direzione di una grande manifestazione nazionale dei e delle migranti il 23 maggio prossimo...


GLI APPUNTAMENTI DI SABATO 18 APRILE:

CORTEO a Brescia contro le politiche securitarie, contro la loro crisi, per i diritti sociali
Sicuri dei nostri diritti contro la loro "sicurezza"
Sabato 18 aprile 2009
ore 16 piazza rovetta (adiacente piazza Loggia) Brescia


Ogni giorno ministri, partiti politici e sindaci (con i mezzi di informazione a rimorchio) ci raccontano che sono gli immigrati il vero problema italiano, il pericolo pubblico del nostro paese. Usano la paura come principale fonte di voti e di consensi, come strumento privilegiato di comando sulla società e di salvaguardia dei propri interessi e privilegi. Promulgano leggi razziali che rendono ancora più ricattabili e precari i migranti, colpendo anche la sicurezza sociale di tutte e tutti. Hanno questo effetto la legge Bossi-Fini, il "pacchetto sicurezza", l'esclusione dei non italiani residenti da bonus e ammortizzatori sociali, la trasformazione della clandestinità in reato, l'obbligo per i medici di denunciare chi non ha un permesso di soggiorno, il divieto di iscrivere all'anagrafe i neonati figli di genitori senza permesso di soggiorno, il prolungamento a sei mesi della detenzione degli immigrati irregolari nelle galere etniche ribattezzate CIE (i centri di identificazione ed espulsione, gli ex CPT).
Per gli uomini e le donne che non si lasciano intontire dall'"emergenza immigrazione" e che invece chiedono giustizia sociale, protestano e si mobilitano per far pagare la crisi (anche a Brescia i disoccupati sono raddoppiati e dilaga la cassaintegrazione) non agli ultimi fra gli ultimi ma ai banchieri, agli imprenditori e ai governanti che l'hanno provocata, la risposta è semplice: è vietato protestare, è vietato organizzarsi e pretendere diritti ed uguaglianza.
Vogliono sostanzialmente cancellare il diritto di sciopero (con la trovata dello "sciopero virtuale"), partendo dai lavoratori del trasporto pubblico e prendendo a pretesto la mobilità dei cittadini. Sempre più spesso le iniziative di lotta degli studenti per la salvaguardia del diritto all'istruzione e la resistenza dei lavoratori di fronte ai licenziamenti, o per la difesa del proprio salario, vengono attaccate dalle forze dell'ordine. Inoltre, proprio in tempi di mobilitazioni nelle scuole e nelle università, il voto in condotta diventa giudizio determinante e quanto mai arbitrario.
L'imperativo è il controllo sociale: la videosorveglianza arriva ovunque, si moltiplicano i corpi di polizia, si istituzionalizzano le ronde leghiste e ricevono legittimazione dall'alto persino i "bravi ragazzi italiani", organizzati in squadracce fasciste, che da tempo in varie città aggrediscono, fino ad ammazzare, immigrati, studenti e attivisti di sinistra. I sindaci della paura spingono l'ossessione securitaria fino alla proibizione dei comportamenti più innocui di coloro che vogliono vivere le vie, le piazze e i parchi pubblici (ad esempio mangiando un panino, bevendo una birra, giocando o solo sedendosi su una panchina...).
Succede anche nella nostra città, dove l'Amministrazione Paroli-Rolfi toglie le panchine da piazza Rovetta, mette divieti ovunque (anche contro il diritto a manifestare), annuncia la costruzione di un carcere per immigrati irregolari (CIE). Arriva persino a rimangiarsi la decisione di concedere un bonus di 1000 euro a tutti i neonati, pur di non darlo anche ai figli di cittadini immigrati, come invece le impongono la costituzione e i ripetuti pronunciamenti della magistratura. Tutto questo nel nome della sicurezza, del decoro urbano, della lotta al degrado.
Brescia sarà anche quest'anno, a metà aprile, la città di EXA, la terza esposizione al mondo di armi leggere, l'unica che non mette alcun limite di accesso al pubblico, nemmeno ai bambini. Con il solito accattivante invito ad armarsi tutti un po' per sport e un po' per difendersi meglio, saranno messe in vetrina le cosiddette armi "leggere", in realtà armi utilizzate anche negli scenari di guerra.
Facciamo appello ai movimenti, alle associazioni, ai lavoratori e alle lavoratrici, ai migranti e alle migranti, agli studenti e alle studentesse, ai cittadini e alle cittadine perché Brescia e la provincia non siano il laboratorio della paura, del controllo sociale, del razzismo.

Per costruire insieme una grande mobilitazione e una grande manifestazione
sabato 18 aprile 2009
ore 16 piazza rovetta (adiacente piazza Loggia)
che attraversi le vie del centro della città e affermi con determinazione e convinzione che libertà, giustizia sociale, dignità e diritti devono essere per tutti e per tutte


Kollettivo Studenti in lotta - C.S. Magazzino 47 - Associazione Diritti per tutti - Confederazione Cobas - SLO (studenti lavoratori organizzati) - Radio Onda d'Urto - Sinistra Critica - Centro Sociale 28 maggio - SdL Intercategoriale - Rete antifascista provinciale - Kollettivo culturale Basso Garda



Pisa: manifestazione regionale contro il razzismo
Pisa, piazza Sant'Antoniosabato 18 aprile, ore 15manifestazione regionale contro
il razzismo.


L'ordinanza antiborsoni, varata dal Comune di Pisa nei giorni scorsi, colpisce duramente il lavoro centinaia di ragazzi stranieri, che al Duomo, sotto la Torre Pendente, nel litorale pisano o in altri luoghi turistici sono costretti alla vendita ambulante per vivere. L'ordinanza antiborsoni è stata firmata senza consultare le comunità immigrate, le associazioni, i rappresentanti degli stranieri. Dopo la firma dell'ordinanza, la Polizia Municipale ha impedito l'ingresso al Duomo di decine di venditori: sono stati controllati, fermati e bloccati solo i cittadini stranieri, indipendentemente da "borse" e "borsoni". E in una città storicamente all'avanguardia nella cultura della solidarietà, abbiamo visto il triste spettacolo della criminalizzazione e dell'esclusione degli immigrati. Molti venditori non hanno un permesso di soggiorno: non possono cercare lavoro, non possono firmare un contratto di assunzione, non possono andare al collocamento pubblico. Sono fantasmi giuridici, a cui le leggi italiane non offrono occasioni per emergere, per vivere una vita regolare. Le comunità immigrate di Pisa da sempre hanno cercato di affrontare la questione della vendita ambulante, partendo proprio dalla regolarizzazione, dai percorsi di inserimento lavorativo. È questo l'unico modo per affrontare i problemi in modo efficace, giusto, rispettoso dei diritti di tutti. L'emanazione dell'ordinanza non ha tenuto conto dei numerosi stranieri ed italiani che in questi mesi con appelli, articoli sulla stampa locale, presidi, manifestazioni chiedevano l'apertura di un tavolo di mediazione istituzionale. L'atto del Sindaco di fatto impedisce a moltissimi giovani migranti l'unico modo che hanno per vivere. Ora queste persone sono alla fame, non sanno come mangiare, come pagare l'affitto, come sopravvivere. Noi chiediamo che riparta il dialogo tra l'amministrazione comunale e le comunità straniere. Chiediamo che si trovino, insieme, le soluzioni più giuste per tutti. Proprio per questo, è indispensabile l'apertura di un tavolo tra l'amministrazione comunale e la comunità Straniere colpita drammaticamente dal provvedimento per trovare una immediata soluzione al problema e l'immediato ritiro dell'ordinanza anti-borsoni.

Il C.AS.TO, il Coordinamento delle Associazioni Senegalesi in Toscana, convoca per questi motivi a Pisa una manifestazione regionale il giorno 18 aprile alle ore 15 da p.zza S. Antonio a P.zza Manin, invita tutte le comunità dei migranti, le associazioni, i sindacati, il movimento antirazzista tutto alla partecipazione.



Castelvolturno: manifestazione antirazzista

Sabato 18 Aprile Concentramento ore 10,00 American Palace
Stanchi del Razzismo! per un patto sociale di solidarieta
'Diritti, dignita' e permesso di soggiorno per tutti !!!

La strage di camorra che il 18 settembre sterminò 7 innocenti, un italiano e 6 africani a Castel Volturno, ha portato all'attenzione nazionale un territorio abbandonato da anni. Ma dopo la caccia ai camorristi si è aperta la "caccia" agli immigrati senza permesso di soggiorno: lavoratori, spesso vittime di un intollerabile sfruttamento, in un clima di omertoso silenzio! Ciò avviene perché l'attuale legislazione impedisce la regolarizzazione degli immigrati "imprigionando" uomini e donne nella clandestinità.
I lavoratori immigrati che vi invitano a questa mobilitazione sono gli stessi lavoratori stagionali che raccolgono le arance, le patate, i pomodori ma anche chi viene licenziato dalle fabbriche ed insieme al lavoro perde anche il diritto ad avere il permesso di soggiorno. E' la logica spietata di chi vuole braccia ma non persone e che usa la discriminazione degli immigrati per peggiorare le condizioni e i livelli di garanzia di tutti i lavoratori. La crisi colpisce duro, italiani e immigrati, eppure per rispondere alla crisi il governo produce differenze. E' la strategia del "dividi e comanda" con un razzismo istituzionale sempre più strutturato, che sfiora i confini dell'apartheid.
A fare da sfondo c'è il pericoloso clima di criminalizzazione degli immigrati, che alimenta la guerra tra poveri con l'inquietante corollario di ronde e linciaggi.
Eppure abbiamo tanti problemi in comune: tutti abbiamo mutui e affitti da pagare, mentre i tagli alla scuola e al welfare ricacciano in casa tantissime donne. Ai migranti però è riservata una doppia precarietà, sempre sospesi sull'orlo dell'espellibilità e perciò ricattati. Così oltre un milione di donne straniere sono inchiodate al ruolo di badante, ma con orari interminabili e salari da fame. Gli immigrati oggi sostengono in maniera determinante le casse dell'Inps, eppure rischiano di non vedere mai la pensione:..
Il razzismo istituzionale serve a fare degli immigrati dei capri espiatori, per far si che a pagare il prezzo della crisi non siano i veri responsabili, finanzieri, banche e speculatori che si sono arricchiti a dismisura e intendono continuare a farlo!
A questo scopo alimentano e strumentalizzano la paura sociale...
PER QUESTO IN TANTI SAREMO IL 18 APRILE A CASTELVOLTURNO:
PER RIBADIRE CHE NON C'E' SICUREZZA SENZA DIRITTI!

Il Governo non si ferma e vuole approvare il cosiddetto "Pacchetto Sicurezza". Una serie di provvedimenti discriminatori verso gli immigrati (e non solo..): l'ingresso ed il soggiorno irregolare diventeranno reato! Chi è senza permesso di soggiorno rischierà la denuncia del medico curante, non potrà riconoscere un figlio, contrarre matrimonio, inviare i soldi ai familiari nei paesi di origine. Sarà ostacolato il rinnovo del permesso di soggiorno, sarà più difficile ottenere la residenza, verrà limitato il ricongiungimento familiare. Tutto ciò cosa c'entra con la sicurezza? Ciò favorirà soltanto la criminalizzazione degli immigrati nell'immaginario collettivo, richiederà ingenti fondi economici a soli scopi repressivi, provocherà l'esclusione sociale dei migranti, non sarà utile al contrasto delle mafie o al sentimento diffuso di insicurezza.
Ma una speranza diversa viene dal nuovo protagonismo degli immigrati stessi e dalla crescente indignazione di tanti, come quei medici che vogliono curare e non denunciare, e tutti quelli che non ci stanno ad accettare la cultura dell'odio, del razzismo, delle leggi speciali.
NON RESTARE INDIFFERENTE!! NON AVER PAURA!!
Da Castel Volturno, per abbattere i ghetti, per i diritti di cittadinanza, per emergere dalla clandestinità. Contro il lavoro nero, la speculazione, lo sfruttamento e l'usura che assediano questo territorio. I diritti in comune, a partire dalla qualità del lavoro per tutti, sono la base per una vera rinascita!
Chiediamo che in Campania e nelle altre regioni nascano finalmente vere strutture di accoglienza per i migranti, per risolvere le situazioni di maggiore disagio abitativo e sociale
Per il ritiro del "PACCHETTO SICUREZZA", l'abrogazione della Bossi-Fini e delle altre norme discriminatorie.
Contro tutti i razzismi, le camorre, la repressione dei migranti
Contro l'istituzione di Centri di Detenzione dei migranti in Campania e altrove. Utilizziamo i fondi stanziati per essi in iniziative di sostegno ai lavoratori colpiti dalla crisi.
Perché i cittadini italiani e stranieri possano liberarsi della camorra e costruire vera sicurezza sociale tramite il diritto al reddito, alla casa, al lavoro, alla salute, allo studio.
Contro la clandestinità, per l'emersione dei migranti da anni in Italia ma ancora irregolari;
Chiediamo che i permessi di soggiorno siano congelati in caso di licenziamento, cassa integrazione, mobilità, sospensione dal lavoro; che i migranti, così come tutti quei lavoratori che non usufruiscono di ammortizzatori, partecipino alla pari di ogni altro lavoratore alle misure di sostegno e vedano salvaguardati i contributi che hanno versato;
Chiediamo che i migranti e tutti i lavoratori possano rinegoziare i loro mutui in caso di perdita del lavoro; il blocco degli sfratti per tutti i lavoratori e le lavoratrici nella stessa condizione, perché sappiamo che un migrante senza contratto di locazione diventa un lavoratore clandestino;

Per garantire il diritto di asilo e di accoglienza. Per il diritto di voto, il diritto alla cittadinanza.
Ascolta l'intervista con Mimma (Ex-Canapificio-Caserta)

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