Un'altra brutta storia si è consumata alle porte europee, risultante di una Fortezza Europa cinica e ignobile. 154 migranti lasciati in balia delle acque del Mar Mediterraneo per 4 lunghissimi giorni d'inferno, con il mare agitato, con il cadavere di una donna a bordo, senza acqua e cibo, senza coperte. Il mercantile turco Pinar giovedi scorso ha tratto in salvo nel canale di Sicilia i migranti, raccogliendoli da 2 barconi alla deriva. Le autorità maltesi hanno coordinato le operazioni di soccorso dell'imbarcazione mercantile, indicando alla porta container diretta in Tunisia di fare rotta verso il porto più vicino, Lampedusa. Il Pinar si è mosso verso la costa italiana, a 20 miglia da Lampedusa è stato bloccato dalle autorità del nostro paese, accesso non autorizzato. 154 persone, tra le quali 37 donne, di cui 2 incinte, e una quarantina di minori sono stati costretti all'attesa dalle diplomazie di Italia e Malta, le quali hanno dato vita ad un grottesco teatrino di scontro diplomatico per 4 giorni, "congelando" i migranti nella loro insostenibile e inaccettabile condizione di ospiti non graditi...
Ben poco ci interessa, in questo momento, analizzare e capire quale sarebbe dovuta essere la soluzione dettata dalle scartoffie dell'Europa. Certo è che 2 paesi dell'Unione Europea, Italia e Malta, si sono consumati in un braccio di ferro di pessimo gusto, rimpallandosi il compito di soccorso e accoglienza, omettendo le loro responsabilità, in un gioco diretto dal protegger i contigui interessi nazionali, politici ed economici... Non ha sicuramente una "cenerentola" questa diatriba, un vergognoso episodio di cui si sono macchiati entrambi i paesi coinvolti, nella conferma di una Fortezza Europa capace di trovar convergenza solamente nelle sue vesti poliziesche, nella repressione dei flussi migratori, nella discriminazione perpetua e nell'incarcerazione coatta dei migranti. Anche questo episodio non può che essere ascritto al fallimento delle politiche implementate nell'ultimo decennio: l'inconsistenza e la fragilità di un sistema incongruo e ideologico si è rivelata in queste drammatiche giornate di impasse, incongruo perchè viziato dalle interpretazioni degli accordi europei e delle convenzioni internazionali fatte dai 2 paesi, ideologico perchè abiettamente improntato nella considerazione dei flussi migranti come rotte da reprimere.
Ben poco ci interessa, in questo momento, analizzare e capire quale sarebbe dovuta essere la soluzione dettata dalle scartoffie dell'Europa. Certo è che 2 paesi dell'Unione Europea, Italia e Malta, si sono consumati in un braccio di ferro di pessimo gusto, rimpallandosi il compito di soccorso e accoglienza, omettendo le loro responsabilità, in un gioco diretto dal protegger i contigui interessi nazionali, politici ed economici... Non ha sicuramente una "cenerentola" questa diatriba, un vergognoso episodio di cui si sono macchiati entrambi i paesi coinvolti, nella conferma di una Fortezza Europa capace di trovar convergenza solamente nelle sue vesti poliziesche, nella repressione dei flussi migratori, nella discriminazione perpetua e nell'incarcerazione coatta dei migranti. Anche questo episodio non può che essere ascritto al fallimento delle politiche implementate nell'ultimo decennio: l'inconsistenza e la fragilità di un sistema incongruo e ideologico si è rivelata in queste drammatiche giornate di impasse, incongruo perchè viziato dalle interpretazioni degli accordi europei e delle convenzioni internazionali fatte dai 2 paesi, ideologico perchè abiettamente improntato nella considerazione dei flussi migranti come rotte da reprimere.
I ministri Maroni e Frattini hanno perso un'altra occasione per redimersi, contrapponendosi vigorosamente a Malta, ostinati sulla strada della non accoglienza, tra appelli all'Unione Europea e minacce diplomatiche. Il premier Berlusconi, eternamente attento anche alle ricadute mediatiche del teatro della politica, ha tolto le "castagne dal fuoco", vista anche la dimensione e la drammaticità che il caso stava prendendo, con focolai di indignazione e potenziali macchie d'immagine: i 154 migranti verranno accolti in Italia, saranno trasportati fino a Porto Empedocle, la Pinar riprenderà il suo viaggio per la tunisina Sfax.
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