Considero molto negativo l'accordo separato sulla riforma della contrattazione firmato da Cisl e Uil, che viene ratificato stasera. In questo modo si distrugge il contratto nazionale di lavoro e si pongono le condizioni per tagliare ulteriormente gli stipendi. Il Prc sostiene la Cgil, che giustamente rivendica che il contratto nazionale di lavoro serva a redistribuire gli utili delle imprese, e che gli aumenti contrattuali non vadano a finire tutto e solo nei profitti.
Più in generale, il Governo sta affrontando la crisi salvaguardando le banche e tagliando ulteriormente i salari, con la riforma contrattuale. Per uscire dalla crisi bisogna invece far pagare di piu' i ricchi, aumentare i salari e le pensioni in modo da aumentare il potere d'acquisto, e quindi i consumi e la produzione. E' necessario inoltre un intervento pubblico per sostenere in particolare il credito alle imprese, in modo che le imprese che hanno degli ordini riescano a lavorare e non siano strozzate dalle banche.
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