Nel pomeriggio di sabato a Cagliari polizia e carabinieri in assetto antisommossa hanno caricato alcune decine di antifascisti che cercavano di contestare uno squallido corteo dell’estrema destra in onore dei caduti della Repubblica Sociale fascista. A Palermo a fare le spese della repressione nella giornata della Liberazione sono stati i disoccupati, che protestavano sotto al Comune del capoluogo siciliano. Uno dei manifestanti e' stato fermato dalla Polizia. Durante la protesta alcuni manifestanti si sono cosparsi di benzina minacciando di darsi fuoco, altri si sono incatenati davanti Palazzo delle Aquile e qualcuno si è persino legato una corda intorno al collo per impiccarsi.
Qualche giorno fa gli stessi disoccupati hanno occupato un padiglione industriale adibito al trattamento differenziato dei rifiuti, finito di costruire da un paio di anni dall'amministrazione comunale e dalla municipalizzata AMIA ma lasciato poi nell'abbandono, per rivendicarne l'utilizzo a fini sociali.
A far scattare la protesta un vertice rimandato tra dirigenti dell'Amia (l'azienda di igiene ambientale), i capigruppo al Consiglio comunale e una delegazione dei disoccupati. L'incontro avrebbe dovuto sciogliere il nodo della loro regolarizzazione. Al momento, infatti, i raccoglitori di ferro e cartone sono circa 4 mila e svolgono la loro attività illegalmente e se fermati rischiano l'arresto per via delle nuove norme varate recentemente dall'amministrazione comunale. Già venerdì avevano bloccato la discarica di Bellolampo, impedendo con i propri camion il conferimento dei rifiuti e 41 di loro sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata e interruzione di pubblico servizio.
Qualche giorno fa gli stessi disoccupati hanno occupato un padiglione industriale adibito al trattamento differenziato dei rifiuti, finito di costruire da un paio di anni dall'amministrazione comunale e dalla municipalizzata AMIA ma lasciato poi nell'abbandono, per rivendicarne l'utilizzo a fini sociali.
A far scattare la protesta un vertice rimandato tra dirigenti dell'Amia (l'azienda di igiene ambientale), i capigruppo al Consiglio comunale e una delegazione dei disoccupati. L'incontro avrebbe dovuto sciogliere il nodo della loro regolarizzazione. Al momento, infatti, i raccoglitori di ferro e cartone sono circa 4 mila e svolgono la loro attività illegalmente e se fermati rischiano l'arresto per via delle nuove norme varate recentemente dall'amministrazione comunale. Già venerdì avevano bloccato la discarica di Bellolampo, impedendo con i propri camion il conferimento dei rifiuti e 41 di loro sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata e interruzione di pubblico servizio.
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