mercoledì 29 aprile 2009

Abruzzo e Acerra: le bugie hanno le gambe corte (come Berlusconi...)

di Marina D'Ecclesiis
Ieri, visita a sorpresa di Silvio Berlusconi a Napoli per dimostrare che nonostante il terremoto, non si è dimenticato della monnezza.
Ma la presenza del Premier è stata contestata proprio da due studenti abruzzesi. “Non devi venire in Abruzzo. Ci stai rovinando” hanno urlato. Berlusconi stava per parlare ai giornalisti quando sono arrivate le urla di dissenso dei due giovani che dicevano di essere arrivati dall’Abruzzo appositamente per protestare contro l’operato del governo. Poi sono seguite le urla dalla piccola folla radunatasi, ma questa volta su turismo e posti di lavoro. Berlusconi vista la piega che stava prendendo la situazione si è immediatamente allontanato per volare al brindisi del figlio Piersilvio a Portofino mentre i due giovani sono stati fermati e identificati dalla Digos.
“L’inceneritore di Acerra funziona benissimo, l’inquinamento è vicino allo zero. Abbiamo lì un prototipo che è molto utile, che dovremmo riedificare in tante altre regioni d’Italia” queste le parole del premier per rassicurare i cittadini campani. Ma ancora una volta fatti e parole non coincidono: l’inceneritore di Acerra non è funzionante. Nonostante l’inaugurazione del 26 Marzo quando Berlusconi schiacciò davanti le telecamere il vistoso bottone rosso dell’accensione affiancato dal commissario per l’emergenza rifiuti Bertolaso che rassicurò i cittadini: “oggi entra in funzione il termovalorizzatore” il sito, oggi, appare deserto. Sembra che l’impianto non sarebbe nemmeno in grado di produrre energia elettrica, in quanto secondo il contratto sottoscritto dalla cooperativa Partenope la centrale non sarà attiva prima di Dicembre. Tutto ciò testimoniato dalle telecamere dell’Osservatorio ambientale della presidenza del consiglio puntate sul sito che trasmettono immagini di un luogo fermo, in via di allestimento. Ma già da un mese la situazione era stata denunciata dai comitati contro l’impianto e la “Rete campana rifiuti e ambiente” che avevano denunciato la mancata accensione dei forni.“
Il presidente continua a mentire agli italiani” afferma l’avvocato Tommaso Esposito, “l’inceneritore deve essere collaudato e ci vorranno mesi prima che possa bruciare le 6mila tonnellate di rifiuti annue, così come previsto” e conclude “ non che la cosa ci dispiaccia, per noi questo ecomostro deve restare spento, ma non si vuole ammettere che è stata solo un’operazione mediatica”. È risaputa infatti la pericolosità degli inceneritori che immettono nell’atmosfera sostanze come monossido di carbonio, ossidi di azoto e quantità di diossina riconosciuta nel 97 come cancerogena. Ma nonostante i seri
rischi che comportano questi impianti, il governo continua ad investire in questa forma di smaltimento dei rifiuti e annuncia che preso si darà il via alla costruzione di altri 3 impianti. Tutto a scapito della raccolta differenziata, ceh non solo non è mai partita in interi quartieri di Napoli, ma che a livello regionale ha registrato un forte decremento. “Era chiaro dall’inizio che al governo non interessava la raccolta differenziata”, denunciano dalla Rete campa rifiuti zero. “Più rifiuti si immettono nei forni di Acerra, e maggiori sono i guadagni delle lobby degli inceneritori. Lo dimostrano anche i progetti per altri impianti che superano la capacità di produzione regionale e che intendono importare rifiuti da altre regioni”.
Insomma raccolta differenziata sempre più a rilento, inceneritori non funzionanti e discariche che si riempiono sempre più. Oggi, infatti, si teme che le discariche possano riempirsi nel giro di pochi mesi e che con l’autunno possa tornare la fase critica dell’emergenza con l’immondizia di nuovo per strada. Perché sia chiaro, l’emergenza non è mai stata superata. I rifiuti sono nascosti tra le menzogne del governo e presto potranno tornare a galla.

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