È di cinque agenti israeliani contusi e diversi dimostranti arrestati il bilancio degli scontri verificatisi nel cuore della notte di ieri nel villaggio arabo-israeliano di Kfar Qassem, dove le forze di polizia erano arrivate per eseguire un ordine di demolizione della magistratura di un edificio in costruzione ritenuto abusivo. Secondo Ynet, l'agenzia online del giornale israeliano Yediot Ahronot, 400 abitanti del villaggio, armati di sassi e bottiglie molotov hanno atteso l'arrivo delle forze dell'ordine. Quattro dimostranti sono stati arrestati sul posto, mentre altri fermi sono in corso in queste ore in base alle identificazioni effettuate dopo gli scontri.
"Sono venuti di notte come ladri, ma eravamo pronti ad accoglierli", ha detto un abitante a Ynet, contestando come un pretesto il richiamo alle norme edilizie dietro l'ordine di demolizione. Le autorità israeliane sono impegnate in una serie di procedure di demolizione in aree contese - in particolare nella zona di Gerusalemme est, a maggioranza araba - denunciate dai palestinesi come altrettanti tentativi di modifica degli equilibri etnici e che hanno suscitato preoccupazioni anche da parte di Usa e Ue.
“Oggi come ogni venerdì la gente di Bil’in protesterà pacificamente davanti il muro costruito dagli israeliani, ma questa volta ricorderà Bassem che la scorsa settimana è stato ucciso dai soldati per la sola colpa di rivendicare in maniera pacifica la terra espropriata del suo villaggio”: la vice-presidente del parlamento europeo, Luisa Morgantini, raggiunta dalla MISNA a Bil’in, racconta la storia di questo villaggio che ha perso il 65% delle sue terre coltivabili a causa della costruzione di un muro di separazione da parte di Israele. “C’è anche una sentenza della Corte israeliana che ha dato ragione agli abitanti ma che è stata finora disattesa da esercito e governo” continua la Morgantini sottolineando come ciononostante la reazione della gente sia sempre stata affidata a manifestazioni di protesta pacifiche.
“Purtroppo non è così dall’altra parte del muro - dice - tanto che la scorsa settimana Bassem, un palestinese molto noto a Bil’in e da sempre animatore di parecchie iniziative, è stato colpito a morte da un candelotto lacrimogeno sparato da brevissima distanza”. A Bil’in sarà una giornata speciale in suo ricordo, ma anche per la presenza di numerose delegazioni straniere venute qui in occasione della IV Conferenza annuale della resistenza non violenta all’occupazione israeliana. “Delegati pervenuti da ogni continente – ha detto ancora la vice-presidente del parlamento europeo – stanno discutendo di forme di lotta non violenta e popolare. Noi stessi, nell’ambito del parlamento, stiamo cercando di evitare che l’Unione Europea potenzi gli accordi attualmente in vigore con lo stato israeliano”. Boicottaggi e proteste pacifiche, oggi anche a nome di Bassem, le cui immagini stampate in grandi poster campeggiano per le strade di Bil’in accanto alla bandiera palestinese.
Palestina: Israele uccide un manifestante a Bil'in
Quando ancora non si sono sopite le polemiche internazionali sorte intorno alla conferenza di Durban2, giunge, già vecchia di qualche giorno, questa nuova, orribile testimonianza dei metodi "democratici" dello stato d'Israele: l'uccisone di un palestinese (pacifista!).
Dal solo filmato ora visibile si vede chiaramente e senza ombra di dubbio che: tutti i manifestanti dimostravano in modo assolutamente non violento urlando slogan. Bassem Abu Rahme (questo il suo nome)è in prima fila visibilissimo e senza intenzioni di lanciare pietre o qualsiasi altro oggetto i soldati sparano i candelotti sembra di nuova fattura ad altezza d'uomo al punto da colpire in pieno petto Bassem.
La protesta di Bil'in - che vede palestinesi insieme a pacifisti israeliani ed internazionali - si batte da anni contro il Muro della vergogna voluto da Sharon. Muro che, in data 9 luglio 2004, è stato dichiarato illegale dalla corte internazionale dell'aja. ( è comunque legittima indipendentemente dal giudizio del tribunale in quanto opposizione ad un'occupazione straniera). Muro nche serve solo a permettere l'annessione di nuovi territori alla popolazione palestinese per darla ai coloni che si insediano violando così la quarta convenzione di ginevra.
Tutto questo le potenze occidentali non solo non lo condannano ma continuano ad appoggiare permettendo ad israele di fare il bello e il cattivo tempo. Boicottare i prodotti israeliani disdire gli accordi con quelle università israeliane che hanno programmi di ricerca nel campo militare o artisti che appoggiano la politica del loro governo è una necessità inderogabile.
Video dell'ennesimo omicidio di stato:
I DOCUFILM DI FULVIO GRIMALDI
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