Il progetto presentato dalla Indesit ai sindacati in alternativa alla chiusura dello stabilimento di None, comporterebbe il mantenimento di 190 lavoratori, da un organico attuale di oltre 600 unità. E' quanto è emerso dall'incontro sindacale tenutosi a Roma fra Indesit e Fim, Fiom, Uilm. I sindacati ritengono la proposta dell'azienda "ancora lontana dalla possibilità di un accordo", anche se complessivamente ci sono gli "ingredienti" per lavorare a una soluzione comune.
La Indesit ha proposto di assegnare a None il 60% della produzione di lavastoviglie da incasso, pari a circa 180mila unità all'anno, che sarebbero destinate al mercato dell'Europa occidentale, cioè Olanda, Belgio, Lussemburgo, Francia, Spagna e Portogallo. Sugli strumenti a cui Indesit sta pensando per ridurre l'organico si parla di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione della durata di due anni prorogabili, prepensionamenti, reindustrializzazione (attraendo nuove aziende a None), esodi incentivati o possibile ricollocamento dei dipendenti in altre aziende.Il prossimo incontro è previsto a Torino il giorno 24.
La Indesit ha proposto di assegnare a None il 60% della produzione di lavastoviglie da incasso, pari a circa 180mila unità all'anno, che sarebbero destinate al mercato dell'Europa occidentale, cioè Olanda, Belgio, Lussemburgo, Francia, Spagna e Portogallo. Sugli strumenti a cui Indesit sta pensando per ridurre l'organico si parla di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione della durata di due anni prorogabili, prepensionamenti, reindustrializzazione (attraendo nuove aziende a None), esodi incentivati o possibile ricollocamento dei dipendenti in altre aziende.Il prossimo incontro è previsto a Torino il giorno 24.
Nessun commento:
Posta un commento