domenica 19 aprile 2009

Bolivia. Ecco chi sono i mercenari che volevano uccidere il Presidente Evo Morales.

Il rumeno Mayarosi Ariad, l'irlandese Duayer Michel Martin ed il boliviano Jorge Hurtado Flores sono oggi i tre terroristi uccisi in un hotel dell'orientale città di Santa Cruz, hanno confermato delle fonti ufficiali. D’accordo col capo della Polizia Nazionale della Bolivia, Victor Hugo Escobar, i due europei ed il boliviano, alloggiati nel quarto piano dell’Hotel Las Americas, hanno risposto con un fuoco nutrito ad un'operazione e nello scontro hanno perso la vita. Gli scontri armati si sono prolungati per mezz'ora, dopo di che sono stati catturati i loro complici, il boliviano, Mario Tadik; e l'ungherese, Iedad Toazo, ed in seguito trasportati a La Paz, ha precisato l'alto ufficiale. Il presidente Evo Morales che sta assistendo ad un Vertice dell'Alternativa Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA) nella città venezuelana di Cumanà; ed il vicepresidente Alvaro Garcia, a La Paz, hanno denunciato a parte un piano terrorista per assassinarli.
Secondo Garcia, la rete di terroristi stranieri e boliviani smantellata progettava l’omicidio delle principali autorità del paese sud-americano. La Polizia ha trovato in uno stand di un recinto fieristico di Santa Cruz (Fexpocruz) fucili di precisione per franco tiratori ed esplosivo C-4 (materiale plastico di alto potere distruttivo).
Inoltre, hanno sequestrato piani e documenti per questo proposito, ha spiegato in una conferenza stampa. D’accordo con Garcia, il gruppo neutralizzato era stato presente in atti pubblici diretti da Morales ed hanno seguito le carovane presidenziali, nella preparazione della strage. Perfino alcuni esplosivi erano già preparati, pronti per essere utilizzati, ha fatto notare. Inoltre ha segnalato che il governo non riposerà fino a che non potrà rispondere a vari punti interrogativi, tra loro l'esistenza di altre cellule terroriste, con la missione di ultimare i leader boliviani e seminare instabilità nella nazione sud-americana. (Prensa Latina)

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