di Marco Santopadre
Sono stati liberati ieri sera i due dirigenti della Molex Automotive, filiale francese della statunitense Molex, sequestrati ieri mattina da alcuni dipendenti nella sede di Villemur-sur-Tarn, nei pressi di Tolosa: lo hanno reso noto fonti della Prefettura della Haute-Garonne, dove in serata dovevano iniziare i negoziati fra azienda e dipendenti. La Molex aveva annunciato nell'ottobre scorso di voler chiudere l'impianto per trasferire le attività in Cina, con la perdita di 300 posti di lavoro: nel corso di una riunione d'impresa (fra rappresentanti sindacali e dirigenti, prevista per legge in Francia) tuttavia è saltato fuori che la dirigenza sapeva dei piani di smobilitazioni da molto prima dell'annuncio ufficiale e da mesi avrebbe già iniziato a stornare le materie prime ad altri stabilimenti all'estero, il che ha scatenato la rabbia dei dipendenti. I due dirigenti sequestrati erano il co-amministratore delegato, Marcus Kerriou, e la direttrice delle risorse umane, Coline Colboc. I dipendenti reclamano la conservazione dello stabilimento e dei propri posti di lavoro anche nel caso in cui l'azienda dovesse decidere di lasciare l'attività: "Devono restituire i materiali e andarsene, perché nessuno vuole più lavorare perla Molex, ma devono anche lasciarci 100 milioni di euro di indennità per aver mentito e rubato da quando hanno rilevato l'azienda, cinque anni fa", ha dichiarato uno dei rappresentanti sindacali, Denis Parise, che ha aggiunto: "Troveremo un altro acquirente o manterremo noi stessi lo stabilimento". E' il sesto caso di sequestro di dirigenti avvenuto in Francia in poco più di un mese: il 12 marzo scorso l'amministratore delegato della Sony francese era stato virtualmente sequestrato dai dipendenti e costretto a passare la notte nella fabbrica di Pontonx-sur-l'Adour, che chiuderà ad aprile; e non si può evitare di notare come nelle ore immediatamente successive sia stato concluso un accordo che migliorava sensibilmente le condizioni di allontanamento dei lavoratori. Il 23 marzo era invece toccato al direttore dello stabilimento della 3M di Pithiviers, liberato dei giorni dopo dietro l'impegno a riprendere i negoziati sulle condizioni di allontanamento di 110 dipendenti; il 30 marzo era stata la volta di cinque manager della Caterpillar France, rilasciati anche qui con l'impegno e riprendere i negoziati sulla ristrutturazione del gruppo, che prevedeva oltre 700 licenziamenti. Il giorno successivo il patron della Ppr, il miliardario Francois Henry-Pinault, era stato bloccato per un'ora a Parigi da un centinaio di dipendenti, che avevano circondato la sua auto; l'8 aprile tre manager della britannica Scapa erano stati sequestrati per 24 ore e rilasciati dopo che l'azienda aveva accettato di raddoppiare la cifra disponibile per le buonuscite. Azioni causate dalla grave situazione di crisi e che per la maggior parte dei sindacati sono "legittime": "Non dico di approvarle, ma mettetevi nei panni di questi lavoratori che non hanno nulla da perdere", sottolineava un rappresentante di Force Ouvriere, mentre Cgt e Solidaires facevano notare come "la violenza fatta ai dipendenti vittime di un licenziamento è ben più grave".
Il governo e i partiti di destra continuano a stigmatizzare quella che definiscono l’inaccettabile ‘ricorso alla violenza’ da parte degli operai, mentre le autorità continuano a richiamare tutti al rispetto dello ‘stato di diritto’. Certo alcune notizie diffuse dalla stampa non contribuiscono a placare la rabbia dei lavoratori: l’ultima, ieri, parla di una liquidazione di quasi 850 mila euro per il manager di una grande azienda transalpina.
E sempre ieri alcune decine di operai dell'azienda Continental hanno assaltato e fortemente danneggiato nel pomeriggio gli uffici della sotto-prefettura di Compiegne, nell'est del Paese, dopo che il tribunale aveva respinto una loro richiesta di annullare o sospendere la chiusura della loro azienda. Gli uffici sono stati danneggiati, computer e documenti buttati a terra, come è stato mostrato da immagini televisive trasmesse da varie emittenti. Molti danni materiali, ma nessuna persona è rimasta ferita. Continental, azienda di pneumatici tedesca, ha annunciato l'11 marzo la chiusura del sito francese di Clairoix dove lavorano 1.120 persone. Qualche settimana fa il direttore di Continental era stato fischiato nel corso di un'assemblea con i dipendenti, preso a colpi di uova e costretto a lasciare di corsa la fabbrica.
Sono stati liberati ieri sera i due dirigenti della Molex Automotive, filiale francese della statunitense Molex, sequestrati ieri mattina da alcuni dipendenti nella sede di Villemur-sur-Tarn, nei pressi di Tolosa: lo hanno reso noto fonti della Prefettura della Haute-Garonne, dove in serata dovevano iniziare i negoziati fra azienda e dipendenti. La Molex aveva annunciato nell'ottobre scorso di voler chiudere l'impianto per trasferire le attività in Cina, con la perdita di 300 posti di lavoro: nel corso di una riunione d'impresa (fra rappresentanti sindacali e dirigenti, prevista per legge in Francia) tuttavia è saltato fuori che la dirigenza sapeva dei piani di smobilitazioni da molto prima dell'annuncio ufficiale e da mesi avrebbe già iniziato a stornare le materie prime ad altri stabilimenti all'estero, il che ha scatenato la rabbia dei dipendenti. I due dirigenti sequestrati erano il co-amministratore delegato, Marcus Kerriou, e la direttrice delle risorse umane, Coline Colboc. I dipendenti reclamano la conservazione dello stabilimento e dei propri posti di lavoro anche nel caso in cui l'azienda dovesse decidere di lasciare l'attività: "Devono restituire i materiali e andarsene, perché nessuno vuole più lavorare perla Molex, ma devono anche lasciarci 100 milioni di euro di indennità per aver mentito e rubato da quando hanno rilevato l'azienda, cinque anni fa", ha dichiarato uno dei rappresentanti sindacali, Denis Parise, che ha aggiunto: "Troveremo un altro acquirente o manterremo noi stessi lo stabilimento". E' il sesto caso di sequestro di dirigenti avvenuto in Francia in poco più di un mese: il 12 marzo scorso l'amministratore delegato della Sony francese era stato virtualmente sequestrato dai dipendenti e costretto a passare la notte nella fabbrica di Pontonx-sur-l'Adour, che chiuderà ad aprile; e non si può evitare di notare come nelle ore immediatamente successive sia stato concluso un accordo che migliorava sensibilmente le condizioni di allontanamento dei lavoratori. Il 23 marzo era invece toccato al direttore dello stabilimento della 3M di Pithiviers, liberato dei giorni dopo dietro l'impegno a riprendere i negoziati sulle condizioni di allontanamento di 110 dipendenti; il 30 marzo era stata la volta di cinque manager della Caterpillar France, rilasciati anche qui con l'impegno e riprendere i negoziati sulla ristrutturazione del gruppo, che prevedeva oltre 700 licenziamenti. Il giorno successivo il patron della Ppr, il miliardario Francois Henry-Pinault, era stato bloccato per un'ora a Parigi da un centinaio di dipendenti, che avevano circondato la sua auto; l'8 aprile tre manager della britannica Scapa erano stati sequestrati per 24 ore e rilasciati dopo che l'azienda aveva accettato di raddoppiare la cifra disponibile per le buonuscite. Azioni causate dalla grave situazione di crisi e che per la maggior parte dei sindacati sono "legittime": "Non dico di approvarle, ma mettetevi nei panni di questi lavoratori che non hanno nulla da perdere", sottolineava un rappresentante di Force Ouvriere, mentre Cgt e Solidaires facevano notare come "la violenza fatta ai dipendenti vittime di un licenziamento è ben più grave".
Il governo e i partiti di destra continuano a stigmatizzare quella che definiscono l’inaccettabile ‘ricorso alla violenza’ da parte degli operai, mentre le autorità continuano a richiamare tutti al rispetto dello ‘stato di diritto’. Certo alcune notizie diffuse dalla stampa non contribuiscono a placare la rabbia dei lavoratori: l’ultima, ieri, parla di una liquidazione di quasi 850 mila euro per il manager di una grande azienda transalpina.
E sempre ieri alcune decine di operai dell'azienda Continental hanno assaltato e fortemente danneggiato nel pomeriggio gli uffici della sotto-prefettura di Compiegne, nell'est del Paese, dopo che il tribunale aveva respinto una loro richiesta di annullare o sospendere la chiusura della loro azienda. Gli uffici sono stati danneggiati, computer e documenti buttati a terra, come è stato mostrato da immagini televisive trasmesse da varie emittenti. Molti danni materiali, ma nessuna persona è rimasta ferita. Continental, azienda di pneumatici tedesca, ha annunciato l'11 marzo la chiusura del sito francese di Clairoix dove lavorano 1.120 persone. Qualche settimana fa il direttore di Continental era stato fischiato nel corso di un'assemblea con i dipendenti, preso a colpi di uova e costretto a lasciare di corsa la fabbrica.
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