
Qualche giorno fa gli stessi disoccupati hanno occupato un padiglione industriale adibito al trattamento differenziato dei rifiuti, finito di costruire da un paio di anni dall'amministrazione comunale e dalla municipalizzata AMIA ma lasciato poi nell'abbandono, per rivendicarne l'utilizzo a fini sociali.
A far scattare la protesta un vertice rimandato tra dirigenti dell'Amia (l'azienda di igiene ambientale), i capigruppo al Consiglio comunale e una delegazione dei disoccupati. L'incontro avrebbe dovuto sciogliere il nodo della loro regolarizzazione. Al momento, infatti, i raccoglitori di ferro e cartone sono circa 4 mila e svolgono la loro attività illegalmente e se fermati rischiano l'arresto per via delle nuove norme varate recentemente dall'amministrazione comunale. Già venerdì avevano bloccato la discarica di Bellolampo, impedendo con i propri camion il conferimento dei rifiuti e 41 di loro sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata e interruzione di pubblico servizio.
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