Ferrero trova Salvi, il suo «Lafontaine. Sotto falce e martello lo scontro sui segretari. E Sinistra Critica abbandona il tavolo
Matteo Bartocci
Matteo Bartocci
Trattative frenetiche attorno alla falce e martello che si presenterà alle europee di giugno. Il tavolo tra Rifondazione, Pdci e Sinistra critica aperto nei giorni scorsi va avanti ma un po' a singhiozzo.Anche se la fusione elettorale di giugno non è certo in discussione, le delegazioni dei tre partiti sono ai ferri corti sul simbolo e appaiono ancora distanti soprattutto sul carattere «politico»delle candidature. Tanto che gli «sherpa» di Sinistra critica hanno abbandonato il tavolo senza dare nessun nuovo appuntamento.
E' noto infatti che il Pdci - rafforzato dalle aree di Rifondazione favorevoli all'unità dei comunisti - insiste da settimane per la candidatura dei due segretari, Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto, come capilista in tutte le circoscrizioni. Un'ipotesi che al di là del (presunto) appeal elettorale per superare il quorum del 4%, anticiperebbe plasticamente il superamento della scissione del '98 e la fusione dei due partiti.
Una strada, questa, da sempre avversata dall'area di Ferrero, che non a caso sta spingendo al massimo per coinvolgere nella lista «comunista e anticapitalista» dirigenti sindacali, di movimento e delle associazioni dei consumatori. Proprio i consumatori sembrano un bacino elettorale in avvicinamento, che confina peraltro con un «competitor» pericoloso come l'Italia dei valori. Trattative sono in corso con l'associazione di Bruno De Vita (che alle politiche di aprile era sostenuta dagli ex senatori della Margherita Bordon e Manzione) ma si guarda anche a organizzazioni più importanti come Adusbef e Codacons.
Il vero nome che il segretario del Prc però segue da presso e con cui già ci sono stati i primi contatti anche se non risolutivi è quello di Cesare Salvi. Il dirigente di Sd e coordinatore di Socialismo 2000, potrebbe essere un po' il «Lafontaine» nella lista del Prc.
L'esperienza a cui si guarda a via del Policlinico infatti è quella della Linke tedesca, dove ai comunisti del Pds si sono aggiunti dirigenti di primo piano usciti dall'Spd come Oskar Lafontaine e sigle sindacali come la Wasg. Un po' la stessa strada che si vorrebbe seguire ora in Italia ed è chiaro che l'associazione dell'ex ministro del Lavoro dei governi D'Alema e Amato sarebbe una componente di peso. «Tutto è ancora da vedere - premette Giovanni Russo Spena - ma per me Salvi non è un indipendente di prestigio quanto un contributo innovativo importante che possiamo dare al gruppo della Sinistra europea».
Anche la questione del simbolo agita non poco gli animi. La falce e martello ovviamente non è in discussione. Ma quale? A giudicare dalle prime bozze, si tratta del simbolo di Rifondazione leggermente modificato con i nomi dei tre partiti che ruotano intorno. Un'ipotesi difficilmente digeribile soprattutto per Sinistra critica, la mini formazione anti capitalista uscita da Rifondazione durante il governo Prodi.
«Ho la sensazione che ci sia un asse Prc-Pdci troppo in continuità con il passato e che miri, in sostanza, alla sola unità dei comunisti».
Una ridotta che per gli ex trtzkisti-movimentisti del Prc non è augurabile. «Dobbiamo dare il senso del cambiamento sul simbolo ma anche sulle liste - attacca Salvatore Cannavò - candidare segretari ed ex ministri è sbagliato. Perché, per esempio, non candidare un operaio rumeno come capolista a Roma? Sarebbe il segno tangibile di un'attenzione reale alle vertenze sulla sicurezza e il lavoro».
Il tempo però stringe. Soprattutto Rifondazione, pivot dell'alleanza, dovrà sciogliere le sue riserve. Forse già nella prossima direzione si deciderà se dare il via libera alla candidatura del segretario. Mentre le liste complete per le europee dovrebbero essere approvate in un comitato politico nazionale convocato molto probabilmente il 27 e 28 marzo.
Le prime indiscrezioni sugli indipendenti danno per candidati l'astrofisica Margherita Hack e l'eurodeputato Vittorio Agnoletto.Contro le dichiarazioni papali degli ultimi giorni, intanto, nei prossimi giorni il Prc regalerà laicissimi preservativi in molte città italiane.
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