La struttura si occupa del rispetto degli standard internazionali sul lavoro
Dure accuse dell'Organizzazione internazionale del Lavoro al nostro Paese.Si parla di un clima persistente di discriminazione e xenofobia. Nel mercato del lavoro le punte più negative
L'Italia è nell'occhio del ciclone per le sue politiche di asilo e di accoglienza degli immigrati. Questo lo sapevamo già da tempo, anche se governo e istituzioni non hanno mai dato cenni di preoccupazione o, perlomeno, di interesse.
Alle critiche di altri Paesi europei e delle istituzioni dell'Unione Europea, adesso si aggiunge una pesante accusa dell'ONU.Il rapporto annuale che le Nazioni Unite diffondono tramite la propria agenzia specializzata, ILO, presenta la situazione italiana in tutta la sua deficienza e drammaticità. Secondo il rapporto, infatti, l'Italia agisce in costante violazione delle norme internazionali a tutela dei diritti umani dei migranti.L'analisi degli esperti ONU parte dalla condizione degli immigrati nel mercato del lavoro italiano, definita come preoccupante e discriminante dei diritti dei lavoratori stranieri, con punte intollerabili per quanto riguarda la condizione delle donne.
Il rapporto parla chiaramente di “gravi violazioni dei diritti umani verso i lavoratori migranti dell'Africa, dell'Est Europa e dell'Asia, con maltrattamenti, salari bassi e pagati in ritardo, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della paga è trattenuta dall'impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua né elettricità".
Nella speciale classifica negativa stilata dai rapporti ONU, l'Italia è accomunata a Portogallo, Slovenia, Benin, Burkina Faso, Camerun e Uganda per la violazione dei diritti umani degli stranieri: non certo un record edificante.Ma gli esperti ONU vanno anche oltre, denunciando nel loro rapporto una situazione aggravata da “continui dibattiti razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati extra-europei, discorsi ispirati dall'odio contro gli stranieri e maltrattamenti delle forze di polizia verso i Rom, specialmente quelli di origine romena, durante i raid per lo sgombero dei campi” con una “retorica discriminatoria di alcuni leader politici che associano i Rom alla criminalità, creando nella pubblica opinione un clima diffuso di ostilità, antagonismo sociale e stigmatizzazione”.
L'Italia è indicata come un Paese dove è tangibile un clima di pesante intolleranza, con un crescente razzismo e una crescente xenofobia. L'ONU si appella al governo italiano perché questa drammatica situazione possa essere risolta e vi sia una netta e rapida inversione di tendenza.
L'Italia è nell'occhio del ciclone per le sue politiche di asilo e di accoglienza degli immigrati. Questo lo sapevamo già da tempo, anche se governo e istituzioni non hanno mai dato cenni di preoccupazione o, perlomeno, di interesse.
Alle critiche di altri Paesi europei e delle istituzioni dell'Unione Europea, adesso si aggiunge una pesante accusa dell'ONU.Il rapporto annuale che le Nazioni Unite diffondono tramite la propria agenzia specializzata, ILO, presenta la situazione italiana in tutta la sua deficienza e drammaticità. Secondo il rapporto, infatti, l'Italia agisce in costante violazione delle norme internazionali a tutela dei diritti umani dei migranti.L'analisi degli esperti ONU parte dalla condizione degli immigrati nel mercato del lavoro italiano, definita come preoccupante e discriminante dei diritti dei lavoratori stranieri, con punte intollerabili per quanto riguarda la condizione delle donne.
Il rapporto parla chiaramente di “gravi violazioni dei diritti umani verso i lavoratori migranti dell'Africa, dell'Est Europa e dell'Asia, con maltrattamenti, salari bassi e pagati in ritardo, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della paga è trattenuta dall'impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua né elettricità".
Nella speciale classifica negativa stilata dai rapporti ONU, l'Italia è accomunata a Portogallo, Slovenia, Benin, Burkina Faso, Camerun e Uganda per la violazione dei diritti umani degli stranieri: non certo un record edificante.Ma gli esperti ONU vanno anche oltre, denunciando nel loro rapporto una situazione aggravata da “continui dibattiti razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati extra-europei, discorsi ispirati dall'odio contro gli stranieri e maltrattamenti delle forze di polizia verso i Rom, specialmente quelli di origine romena, durante i raid per lo sgombero dei campi” con una “retorica discriminatoria di alcuni leader politici che associano i Rom alla criminalità, creando nella pubblica opinione un clima diffuso di ostilità, antagonismo sociale e stigmatizzazione”.
L'Italia è indicata come un Paese dove è tangibile un clima di pesante intolleranza, con un crescente razzismo e una crescente xenofobia. L'ONU si appella al governo italiano perché questa drammatica situazione possa essere risolta e vi sia una netta e rapida inversione di tendenza.
Purtroppo è proprio il governo Berlusconi che ha le maggiori responsabilità per questo vergognoso clima di razzismo: è questo il Paese che ci consegnano le forze politiche dell'attuale maggioranza, le cui campagne mediatiche sulla presunta sicurezza non hanno fatto altro che spargere paura, odio e conflitto sociale, contribuendo ad un penoso decadimento culturale e umano della nostra società.
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