giovedì 19 marzo 2009

Torino - Palazzo Nuovo: "offlimit per i fascisti"

Si è conclusa ieri una 2 giorni antifascista all'università di Torino, svoltasi nell'atrio di Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, a una settimana dalle cariche della polizia contro l'Onda antifascista e dall'arresto di Luca. Banchetti di libri, volantini, comunicati di solidarietà, libri, riviste, proiezioni video, rassegne stampa. Fortissima la partecipazione del corpo studentesco, centiaia le firme raccolte per chiedere l'immediata liberazione di Luca. Quest'ultimo il leit motiv delle giornate antifasciste, ovvimente in parallelo con la rivedicazione della natura antifascista dell'università di Torino. Nessuno spazio per i fascisti, nè a Palazzo Nuovo nè altrove.


Venerdi scorso il gip ha confermato gli arresti a Luca, antifascista arrestato durante le cariche selvagge della polizia di lunedi scorso. E' ancora nel carcere delle Vallette, quindi prosegue senza sosta la campagna per la sua liberazione da parte dell'Onda antifascista, non solo la testimonianza data dalle centinaia e centinaia di firme raccolte negli ultimi giorni ma anche la solidarietà diffusa scatenatasi, il mantenimento di un'attenzione alta sulla questione, la denuncia della politicità del provvedimento.

Infine, trovano ancora spazio le polemiche tra i banchi del consiglio comunale e negli ambienti universitari. Tutti prodighi a dire la propria, chi invocando la forca chi sfoggiando la solita retorica democraticista. Il più inquieto sembra proprio il rettore dell'università di Torino, Ezio Pelizzetti, solito equilibrista a protezione dei propri interessi ma probabilmente cosciente della problematicità della questione, l'irriducibilità dell'Onda antifascista nel resistere alle cariche e nel presentarsi in rettorato per esigere una presa di posizione "minaccia la vetrina di prestigio" di un'università che si vuol virtuosa (ma che ha 30 milioni di euro di buco in bilancio!). Sabato nella cronaca cittadina de La Repubblica, in un trafiletto, è emerso il divieto disposto dal rettore nei confronti dei fascisti del Fuan di tenere banchetti a Palazzo Nuovo: seppur quest'oggi il dispositivo è stato allargato a tutte le liste elettorali, forse per non far passare il decreto come "discriminatorio", è innegabile come il niet espresso nei confronti del fuan sia un vittoria politica degli antifascisti, nella continuità di un percorso e di una pratica di antifascismo militante, che costringe la autorità accademiche a prendere provvedimenti per motivi di ordini pubblico dinnanzi alla vivacità e irremovibilità dell'Onda antifascista!

Nessun commento:

Posta un commento