«Socialismo 2000» verso il sì alla lista rossa. Diliberto insiste sulla candidatura dei segretari
Ultimo giro di tavolo attorno alla falce e martello. Entro sabato gli «sherpa» di Prc e Pdci avranno ultimato l'accordo sul simbolo comune per la lista alle europee e ciascun partito, nel fine settimana, si esprimerà ufficialmente su logo e liste per Strasburgo. Anche le quote per le candidature sembrano ormai fatte, 60-40 a favore del Prc.
A un filo dal traguardo la lista rossa perde qualche pezzo. Dopo la rottura di giovedì scorso, infatti, Sinistra critica ha abbandonato forse definitivamente il tavolo della trattativa e lavora, in extremis, a una candidatura in proprio anche se non sarà facile raccogliere le firme preventive previste dalla legge. «Rifondazione sa che la nostra disponibilità c'era tutta - spiega Salvatore Cannavò - ma il nostro mandato era per discutere una lista con alcuni elementi di discontinuità rispetto al passato: innanzitutto una simbologia rinnovata, e nella proposta che abbiamo visto non lo è, e poi una lista senza i segretari. Non può essere la lista degli ex ministri del centrosinistra Ferrero, Diliberto e Salvi».
Di questa terna, ad oggi, chi ha fatto sapere in lungo e in largo che non vuole essere candidato è Paolo Ferrero. Mentre il segretario del Pdci Oliviero Diliberto insiste da settimana sui leader capilista per raccogliere voti utili a superare il quorum del 4%. Su questo la trattativa è ancora in stallo. La direzione del Prc potrebbe proporre al leader dei comunisti italiani una candidatura di bandiera in una sola circoscrizione ma è da vedere se il Pdci l'accetterà. Con «Socialismo 2000» invece - l'associazione ex Ds coordinata da Salvi - le trattative paiono a buon punto e stando alle bozze potrebbe anche avere un riferimento grafico nel simbolo accanto a quelli di Prc e Pdci. Ferrero, in ogni caso, assicura che tutti gli eletti andranno nel gruppo parlamentare del Gue, «anche nel caso di un accordo con Salvi e i socialisti». Tra le candidature date per sicure dal Pdci oltre a Diliberto ci sono l'astrofisica Margherita Hack e Gianni Pagliarini. Mentre Rifondazione conferma la ricandidatura degli eurodeputati uscenti Vittorio Agnoletto e Giusto Catania. Colpi di lima anche sul simbolo. Ci sarà solo la falce e martello di Rifondazione (modificata con qualche compromesso verso il Pdci) con una corolla di scritte che richiamano le altre forze che si uniranno (inquilini, consumatori, etc.).
Sabato e domenica in ogni caso liste e simbolo comune saranno comunque approvati in separata sede dal comitato centrale del Pdci e dal comitato politico nazionale di Rifondazione.
Ultimo giro di tavolo attorno alla falce e martello. Entro sabato gli «sherpa» di Prc e Pdci avranno ultimato l'accordo sul simbolo comune per la lista alle europee e ciascun partito, nel fine settimana, si esprimerà ufficialmente su logo e liste per Strasburgo. Anche le quote per le candidature sembrano ormai fatte, 60-40 a favore del Prc.
A un filo dal traguardo la lista rossa perde qualche pezzo. Dopo la rottura di giovedì scorso, infatti, Sinistra critica ha abbandonato forse definitivamente il tavolo della trattativa e lavora, in extremis, a una candidatura in proprio anche se non sarà facile raccogliere le firme preventive previste dalla legge. «Rifondazione sa che la nostra disponibilità c'era tutta - spiega Salvatore Cannavò - ma il nostro mandato era per discutere una lista con alcuni elementi di discontinuità rispetto al passato: innanzitutto una simbologia rinnovata, e nella proposta che abbiamo visto non lo è, e poi una lista senza i segretari. Non può essere la lista degli ex ministri del centrosinistra Ferrero, Diliberto e Salvi».
Di questa terna, ad oggi, chi ha fatto sapere in lungo e in largo che non vuole essere candidato è Paolo Ferrero. Mentre il segretario del Pdci Oliviero Diliberto insiste da settimana sui leader capilista per raccogliere voti utili a superare il quorum del 4%. Su questo la trattativa è ancora in stallo. La direzione del Prc potrebbe proporre al leader dei comunisti italiani una candidatura di bandiera in una sola circoscrizione ma è da vedere se il Pdci l'accetterà. Con «Socialismo 2000» invece - l'associazione ex Ds coordinata da Salvi - le trattative paiono a buon punto e stando alle bozze potrebbe anche avere un riferimento grafico nel simbolo accanto a quelli di Prc e Pdci. Ferrero, in ogni caso, assicura che tutti gli eletti andranno nel gruppo parlamentare del Gue, «anche nel caso di un accordo con Salvi e i socialisti». Tra le candidature date per sicure dal Pdci oltre a Diliberto ci sono l'astrofisica Margherita Hack e Gianni Pagliarini. Mentre Rifondazione conferma la ricandidatura degli eurodeputati uscenti Vittorio Agnoletto e Giusto Catania. Colpi di lima anche sul simbolo. Ci sarà solo la falce e martello di Rifondazione (modificata con qualche compromesso verso il Pdci) con una corolla di scritte che richiamano le altre forze che si uniranno (inquilini, consumatori, etc.).
Sabato e domenica in ogni caso liste e simbolo comune saranno comunque approvati in separata sede dal comitato centrale del Pdci e dal comitato politico nazionale di Rifondazione.
Ferrero: Lista non sarà di ex ministri e segretari
FERRERO, PRC: SINISTRA CRITICA, NON CAPISCO POLEMICA. LISTA NON SARA' DI EX MINISTRI E SEGRETARI, A PARTIRE DA ME.
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se.
In riferimento a quanto affermato oggi da Sinistra critica ("No a lista fatta di ex ministri") in merito a una lista unitaria, comunista, anticapitalista e di sinistra, non capisco perché Sinistra critica polemizzi con l'ipotesi di fare liste di ex ministri o di segretari di partito.
Com'è noto, infatti, ho proposto che i segretari, a partire dal sottoscritto, non si debbano candidare. Penso quindi che siano ancora tutti in campo gli elementi per proseguire utilmente il confronto per costruire tale lista, alle prossime elezioni europee.
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se.
In riferimento a quanto affermato oggi da Sinistra critica ("No a lista fatta di ex ministri") in merito a una lista unitaria, comunista, anticapitalista e di sinistra, non capisco perché Sinistra critica polemizzi con l'ipotesi di fare liste di ex ministri o di segretari di partito.
Com'è noto, infatti, ho proposto che i segretari, a partire dal sottoscritto, non si debbano candidare. Penso quindi che siano ancora tutti in campo gli elementi per proseguire utilmente il confronto per costruire tale lista, alle prossime elezioni europee.
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