di Ilaria Cicuti
L´ennesima tegola sull´economia e la vita toscane. La Kme annuncia l´intenzione di tagliare 215 posti di lavoro tra i 1.500 dipendenti in Italia. Il grosso riguarda la Toscana dove a Firenze è la sede e la direzione del gruppo: 130 licenziamenti in Garfagnana a Fornaci di Barga, provincia di Lucca, dove nello stabilimento dell´azienda che è leader nel mondo per la produzione di samilavorati in rame e leghe lavorano in questo momento 700 dipendenti. Altri 15 posti di lavoro saranno tagliati negli uffici di Firenze che ha 150 dipendenti. Gli altri 70 in Piemonte a Serravalle Scrivia. L´azienda di proprietà del gruppo Intek di Vincenzo Manes, lo ha annunciato ieri ai sindacati.
E così la parola «esuberi», che è la perifrasi di licenziamenti, è tornata a risuonare tragicamente dopo pochissimi giorni dall´annuncio dei 600 tagli alla Lucchini di Piombino. Buio sui mercati dell´edilizia, dell´elettronica, dell´auto, i settori per i quali la Kme, 1.500 dipendenti a livello nazionale, produce. E´ la motivazione con cui il gruppo giustifica il taglio. Una decisione che, se portata a termine, avrebbe conseguenze drammatiche in una comunità montana come la Garfagnana dove la Kme è l´unico insediamento industriale. Uno stabilimento in cui, oltretutto, lavorano tutti giovani e solo pochissimi potrebbero essere prepensionati. «Capiamo le difficoltà della crisi - commenta il segretario toscano della Fiom Cgil, Mauro Faticanti che è anche coordinatore nazionale del gruppo Kme - Ma non accetteremo nessun licenziamento». Faticanti riconosce all´azienda il merito di avere parlato con i sindacati prima di aprire qualsiasi procedura di licenziamento: «E´ un´ulteriore prova delle buone relazioni che in Kme ci sono sempre state. Adesso inizieremo la trattativa». Per cercare di trasformare gli esuberi in cassa integrazione straordinaria o i contratti di solidarietà.
D´altra parte l´appello agli imprenditori a non licenziare e conservare le professionalità intatte per la ripresa, fatto durante l´incontro con la Kme, sarà ripetuto dalla Cgil durante lo sciopero toscano di 4 ore proclamato per venerdì prossimo in Toscana. La fermata è stata indetta in preparazione della manifestazione nazionale a Roma del 4 aprile, organizzata in nome delle proposte per superare la crisi e contro l´accordo separato sul modello contrattuale firmato solo da Cisl e Uil. «Futuro sì, indietro no», si chiamerà lo sciopero cui aderiranno in modo articolato le diverse categorie, tranne quelle che per la vicinanza con altri scioperi dovranno lavorare regolarmente (metalmeccanici, treni, aerei, spettacolo). Bus e pullman invece si fermeranno. A Firenze, l´Ataf dalle 165,30 alle 19,30, la Sita dalle 17,30 alle 21,30, la Lazzi dalle 18 alle 22.
Nessun commento:
Posta un commento