giovedì 5 marzo 2009

Gli operai dell’INNSE di Rubattino (MI) non abbandonano la lotta


Da dieci mesi lavorano in autogestione nella fabbrica che il padrone vuole chiudere: il figlio del padrone tenta di sabotare i macchinari ma gli operai lo impediscono.
Inizia il decimo mese di lotta per gli operai della INNSE di Rubattino (MI): è da tanti mesi infatti che lavorano contro la decisione del padrone di chiudere per vendere l’area in centro a Milano per immettersi nel mercato della speculazione edilizia in vista di EXPO 2015, grazie ad una società immobiliare che ha costituito niente di meno che con Berlusconi. La INNSe è una delle ultime realtà produttive della vecchia Milano, padron Genta la vuole spazzare via anche se è assai competitiva: gli conviene di più la lottizzazione che la politica dettata dagli interessi legati a EXPO permette ed anzi concorda con gente come lui, che continuare a produrre, per cui vuol chiudere la fabbrica e lasciare sul lastrico gli operai e le loro famiglie. Gli operai non ci sono stati e sono diventati il simbolo della lotta di classe di questi mesi contro il padronato e gli speculatori, nonostante il silenzio e la censura dei mezzi di comunicazione ufficiale: lavorano in autogestione e venerdì hanno ricacciato a casa il figlio del padrone che , di notte, si era introdotto nella fabbrica di Via Rubattino nel tentativo di asportare i macchinari e poi, non riuscendoci, di sabotarli per impedire il proseguo della produzione. Ma gli è andata male ed ha dovuto desistere, accompagnato fuori dalla Digos: il vento sta cambiando, gridano gli operai INNSE al corteo per il COX 18 di sabato 28, e cambierà davvero se riprenderà la lotta di classe contro un padronato ingordo e devastante aiutato da una politica trasversale connivente, omologata e aggressiva per l’intero tessuto sociale ed economico del territorio. L’opposizione a questo sistema e la proposta per un futuro solidale con gli interessi dei lavoratori e dei più deboli, potrà arrivare solo dalle lotte e dalla capacità di questo movimento di base di darsi una rappresentanza politica nuova e coerente con tutte queste esperienze di lotta e gli interessi che essa vuole difendere.

Nessun commento:

Posta un commento