I morti accertati della più grande tragedia degli ultimi 30 anno sono ormai più di 200. La procura dell'Aquila ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro e omicidio colposo sul terremoto. Altre due forti scosse (4,7 gradi), avvertite fino a Roma. Il Cdm stanzia 30 milioni per la prima emergenza.
Come spesso accade in questi casi, al tragedia diventa anche banco politico di tenuta del consenso tanto vantato da Berlusconi che si mostra infastidito dall'auto-attivazione dal basso di migliaia di italiani e dalle offerte d'aiuto provenienti dall'estero, pretendendo in questo di poter (voler) fare tutto da solo. Lo incalza su questo punto Franceschini, che lancia un appello: "Il governo accetti gli aiuti offerti dagli altri Paesi". Strumentali critiche anche da DiPietro dell'Italia dei Valori.
Fondamentale sarebbe invece ascoltare ed esaudire le richieste d'aiuto della popolazione in difficoltà che lamenta ritardi e i problemi nei soccorsi.
Su questo punto, ascolta la testimonianza di Annamaria, compagna aquilana della May Day Abruzzo che ha trascorso la notte nel centro della Protezione Civile.
Ascolta l'intervista da Radiondadurto
Ascolta l'intervista da Radiondadurto
La politica urbanistica sotto accusa
Oltre le responsabilità della Protezione Civile, nodo centrale del problema è sicuramente quello della politica urbanistica ed edilizia troppo leggera e permissiva nel nostro paese dove le case crollano prima e più facilmente che altrove.
Su questo punto ascolta il servizio con Paolo Berdini, docente di Urbanistica alla facoltà di Ingegneria dell'Università di Tor Vergata (da Radiondadurto).
Ascolta l'intervista
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Critiche di questo tenore giungono anche da altre nazioni con grandissima esperienza nella gestione dei fenomeni sismici come il Giappone che giudica inappropriate e superate le tecniche di costruzione (soprattutto in zone a rischio) ancora in uso nel nostro paese.
Sulla tv pubblica giapponese sotto accusa le nostre tecniche di costruzione
Sulla tv pubblica giapponese sotto accusa le nostre tecniche di costruzione
Solidarietà attiva dai Collettivi della Sapienza e dal movimento romano
Consentire agli studenti universitari dell'Aquila di proseguire i loro studi a Roma, nelle sedi della Sapienza, mettendo a disposizione mense e alloggi nelle case degli studenti capitoline. Questa la richiesta avanzata dal coordinamento dei collettivi della prima università di Roma attraverso un appello lanciato al rettore Luigi Frati, a tutti i presidi di facoltà, all'Agenzia per il diritto allo Studio (Adisu) e alla Regione Lazio.
Diverse realtà di movimento romane come Radio Onda Rossa, Acrobax e c.s. Forte Prenestino si stanno invece organizzando per recarsi nella frazione di Fossa, uno dei centri più colpiti dal sisma. 4 le richieste della Protezione Civile: acqua, coperte, fornelli e tende.
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