sabato 4 aprile 2009

Verso l'assedio del vertice di Strasburgo! Scontri con la polizia, No Nato a ridosso della zona rossa

Le promesse dei giorni scorsi e le prime avvisaglie della mattina si sono concretizzate tutte in questo pomeriggio di battaglia campale tra movimento e forze dell'ordine. Dai 2 lati del Reno i rispettivi cortei francese e tedesco hanno colpito e polverizzato nel fuoco il simbolo politico e militare della divisione statuale e gerarchica dei territori nazionali. I due palazzi delle rispettive Dogane sono andati in fumo sotto un lancio fitto di bottiglia molotov. L'Unione tra le 2 sponde di stati ex nemici non è stata sancita dalla passeggiata dei capi di stato ma da questo atto di guerra all'organizzazione capitalista del dominio.
Dal primo pomeriggio sono aumentati di intensità gli scontri con delle forze dell'ordine impegnate in un uso non comune della forza: oltre 50 i feriti registrati. La maggior parte dei feriti è stata provocata dai lanci di lacrimogeni e dai proiettili di gomma, sparati dalle forze dell'ordine in assetto antisommossa.
Dopo che il corteo principale (circa cinquemila persone) ha preso il via nei pressi della riva francese del Reno, decine di giovani incappucciati hanno appiccato incendi a un posto di frontiera francese abbandonato e a un albergo, e hanno saccheggiato una stazione di rifornimento e una farmacia. Gli scontri più duri si sono verificati nei pressi del Ponte d'Europa che collega Francia e Germania.
L'alto rischio di nuovi scontri ha avuto una conseguenza sul vertice: la polizia francese ha cancellato parte del programma delle first lady, che avrebbero dovuto visitare un ospedale per malati di cancro.
Aggiornamento h 17: Gli scontri stanno continuando massicci dalla parte francese. Colpito e briuciato anche un grosso ufficio del Tgv (Alta Velocità francese). La polizia ha spezzato il corteo in tanti sotto-gruppi. Uso massiccio della forza: lacrimogeni, bombe stordenti, manganellate e pestaggi indiscriminati. Tanti pezzi del corteo sono ora circondati. La polizia sembra interessata a non concedere la possibilità di disperdersi.
Ascolta la diretta con la nostra inviata Francesca (h 17.00)
Ascolta la diretta con la nostra inviata Francesca (h 15.30)
Quanti pretendevano già morte le istanze del movimento No Global si son dovuti ricredere di fronte alla ripresa fiammante di questi giorni, a Londra prima, a Strasburgo poi. Semplicemente - ma è un dato che non può che farci ben sperare - quelle istanze si stanno socializzando, da convinzioni di avanguardie politicizzate diventano patrimonio comune di consapevolezza per masse che stanno misurando sulla propria pelle la natura brutale del capitalismo nelle prime battute di questa sua crisi sistemica. A Londra sono stati pezzi di middle class senza più referenti cui guardare, a Strasburgo la miscela sociale (post)coloniale di banlieues mai integrate e un proletariato rabbioso saldato insieme alle punte più avanzate e radicali dell'antagonismo europeo.
Quelli che si volevano liquidare come meri appuntamenti ritualistici e residuali si stanno invece evidenziando come cartine di tornasole e visibilità di istanze radicali che covano nelle metropoli europee.
Strasburgo ci dice quel che avrebbe potuto essere la battaglia su Vicenza e il No Dal Molin se solo la si fosse voluta intendere come battaglia NoWar anti-imperialista, proiettandola su un piano europeo ed internazionale, e non meramente localistico-comunitario. A dimostrazione, se ancor ce ne fosse il bisogno, che determinante e centrale resta la soggettività politica e radicale dei movimenti di piazza. A Strasburgo sono stati i sindacati e i partiti della Sinistra a sentirsi obbligati a scendere - e difendere, pur nelle differenze - il piano di conflitto determinato dai gruppi autonomie antagonisti. Dal dopo-Genova in avanti, nel nostro paese, si è perso troppo tempo a rincorrere invece il punto ottimale di compatibilità, nello stemperamento di quelle spinte allo scontro che l'Europa, e la crisi che la attraversa, stanno riportando in primo piano.
Foto maninstream:
Repubblica.it (video)
Corriere.it (video)


Vertice Nato: Strasburgo brucia, guerriglia e decine di feriti


Duemila manifestanti sono già riusciti a penetrare nella zona del palazzo della Musica, dove si tiene il summit


Mentre la Nato si prepara ad affrontare la sua giornata clou del vertice dell'Alleanza Atlantica, a sessant'anni dalla sua creazione, iniziano a prendere forma anche le mobilitazioni di protesta, le quai hanno visto già nei giorni scorsi momenti di tensione e scontro ai margini di Strasburgo. Viene mantenuto da parte delle autorità il divieto di manifestazione, nel tentativo di contenere la protesta e relegarla ai campi dei vari campeggi anti-Nato organizzati. Vertice Nato più blindato che mai, con un dispiegamento esorbitante di forze dell'ordine alle porte di Strasburgo e la creazione di zone rosse ed arancioni in città.
Anche nel pomeriggio di ieri si sono registrate tensioni con la polizia. Gli scontri sono scoppiati quando la polizia in assetto anti-sommossa ha circondato il campeggio anti-Nato di Strasburgo. I manifestanti hanno formato barricate e lanciato sassi e petardi, mentre la polizia ha sparato gas lacrimogeni e usato gli idranti.
Oggi invece, fin dal mattino presto si sono date più iniziative contro il vertice Nato, partite tutte dal campeggio alle porte della città francese e dirette verso il centro cittadino, nel tentativo di avvicinarsi il più possibile a Palazzo della Musica, dove si sta tenendo il summit. Un gruppo di manifestanti è riuscito ad avvicinarsi molto, giungendo ad un chilometro dal centro, riuscendo a percorrere almeno 4 dei 5 chilometri che separano il campeggio da Strasburgo. I manifestanti sono divisi in più tronconi, cercano di prendere posizione nonostante la polizia, addobbata in assetto da guerra, è da ore protagonista di un fitto lancio di lacrimogeni per disperdere le manifestazioni. La manifestazione principale blocca il viale centrale di Strasburgo che porta al centro congressi e anche al centro stampa. 25 persone sono state arrestate negli scontri di questa mattina, la metà dovrebbero essere sulla via del rilascio. Una ventina sarebbero anche i manifestanti feriti dalle cariche della polizia.
E mentre prosegue il tentato assedio al vertice della Nato, che sta ottenendo i primi importanti risultati, alla luce del fatto che tanti diversi gruppi stanno cercando di accedere in città superando i ponti e forzando i blocchi di polizia, ma anche della capacità di un gruppo di oltre 500 manifestanti di spingersi a ridosso della zona rossa, giungendo fino a place de la Republique, uno degli obiettivi di questa mattina, sicuramente il più più vicino al luogo del summit. Nel pomeriggio si svolgerà il corteo vietato a più riprese dalle autorità e che resta non autorizzato: il concentramento, fissato nella zona industriale di Strasburgo, è stato spostato dalle 13 alle 15 per permettere a tutti i manifestanti bloccati alle ricreate frontiere (per l'occasione) di arrivare e partecipare alla manifestazione contro la Nato.
Ascolta la corrispodenza da Strasburgo con la nostra inviata Francesca

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