Il volantino delle sezioni bolognesi del PdCI, Berlinguer, Impastato e Pajetta, relativo alle elezioni per il Comune di Bologna.
Transformers
Nessuno scontro tra titani, solo pupazzetti riciclati ed aspiranti tali…
Il “cuore di babbo” Sergio Gaetano ha infine scoperto che Bruxelles è più vicina di Bologna a Genova. Ora potrà finalmente dedicare le sue amorevoli cure al piccolo Edoardo.
Il transformer, che sarà ricordato come il lanzichenecco che ha portato la guerra a Bologna ed a tutti i bolognesi per cinque anni, lascia come sua personale eredità un degrado civile e politico che si riflette in una frantumazione più che evidente nelle stesse liste elettorali. Se non se ne aggiungeranno altre, sono ormai 14 le liste che candideranno altrettanti aspiranti sindaci. Un numero decisamente alto, a testimonianza del fatto, probabilmente, che si intuisce la “statura” dei contendenti in campo. In uno scontro tra nani politici e pupazzetti, infatti, anche i mediocri possono nutrire ambizioni.
Da qui il ritorno di un “civismo” che sembrava sepolto negli ultimi anni. E nell’ormai abituale teatrino di “nani e ballerine” proviamo a gettare il nostro disincantato sguardo. Chissà che qualcuno non meriti almeno un po’ di attenzione…
I quattro “big”, in ordine alfabetico: Cazzola (PdL, Lega Nord, AN); Del Bono (PD, PRC, PdCI, SD, IdV, Verdi); Guazzaloca (civico, UdC); Pasquino (civico). I primi due, è evidente, sono portatori di precisi interessi. Potremmo definirli i più importanti rappresentanti di “poteri forti”, e non sempre divergenti, tutt’altro…
Entrambi, ad esempio, hanno nel proprio “portafogli clienti” l’importante holding assicurativa bolognese ed anche la (imbarazzante) amicizia di personaggi come Consorte. A dividerli, forse, il diverso peso
specifico che assume la comune dipendenza da Confindustria. Piuttosto, è del tutto scontato che la Lega Coop indichi una sua chiara preferenza su Del Bono. Ma è ampiamente controbilanciata dal peso e dallo
“investimento” di Confindustria su Cazzola. La Curia, va da sé, è più che rassicurata dalla comune matrice cattolica di Del Bono come di Cazzola. Cascherebbe comunque in piedi, indifferente alla vincita di uno o dell’altro. Guazzaloca si ripropone dopo cinque anni di silenzio (sabbatico…?), stavolta privo, anzi in opposizione, del sostegno dei suoi precedenti alleati di centrodestra che oggi sostengono Cazzola. Apparentemente, dunque, dovrebbe correre per arrivare al ballottaggio tentando di strappare consensi unicamente a Cazzola. Le cose, però, non stanno affatto così. Guazzaloca ha imbarcato persone e rappresentanti che fino a pochissimo tempo fa militavano “a sinistra”. Rappresenta, infatti, meglio dello stesso candidato del PD, la “sinistra” e la “bolognesità” popolare. Per questo motivo è lecito presumere che il più grande tifoso di Cazzola, per il sicuro ballottaggio, sia proprio Del Bono!
L’unica vera lobby su cui Guazzaloca può contare è la Confcommercio, certo potente ma comunque il minore tra i “poteri forti” della città. Anche Guazzaloca, naturalmente, ha tra i suoi sostenitori la Curia, per di
più direttamente rappresentata dall’unico partito che lo sponsorizza, l’UdC di Casini.
Al di là degli sponsor più o meno occulti, ad ogni modo, sembra proprio l’ex macellaio il candidato più “popolare e popolano” tra i vari aspiranti. Pasquino, stimato docente universitario di Scienze Politiche della scuola di Romano Prodi, rappresenta sicuramente meglio di chiunque altro, in tale contesto, l’intelligentsia di sinistra. Fine politologo, già senatore dei DS, denuncia senza mezze misure gli errori commessi – e quelli che ancora si commettono – dal PD, da Cofferati ad oggi. A chiare lettere ha augurato una sconfitta al PD che suona tanto come un vaticinio. Ha fatto intendere che, in caso di ballottaggio, tra Guazzaloca e Del Bono, potrebbe convergere sul primo. Solo una “pasquinata”? Mica tanto…
Se tale prospettiva si realizzasse in un accordo poi anche politico, rischierebbe di rappresentare un centro-sinistra bolognese forse anche più credibile dell’ammucchiata questuante riunita intorno al PD. Anche per questo pensiamo che Del Bono tifi Cazzola per il ballottaggio, e viceversa…
Riassumendo, Del Bono rappresenta il Capitale, nelle sue vesti asettiche e tecnocratiche; Cazzola rappresenta ugualmente il Capitale, ma nelle vesti più aggressive e che non disdegnano la camicia nera; Guazzaloca rappresenta la piccola borghesia bottegaia e la popolanità bolognese; Pasquino incarna la società più colta e disincantata dalla corruzione di questa politica, ma elitaria. Oltre i quattro pupazzetti principali si pone il vasto arcipelago delle liste “civiche”, per lo più riassumibili in un termine: la Sinistra Entropica e i Civici Qualunque.
I comunisti. “Spettri che si aggirano” per Bologna…?
Chi sono e dove si collocano i comunisti? Il PRC ed il PdCI “ufficiali”, ovvero le segreterie e pochissimi altri iscritti, danno il pieno appoggio al PD di Del Bono. Sembrano aver dimenticato completamente i trascorsi, ma anche il più attuale presente. Nonostante Cofferati, ancora non pago della sua candidatura europea, continui ad “avvelenare i pozzi” del PD, loro continuano infatti ad abbeverarcisi. Lucida follia? Non siamo certi che riescano ad eleggere un candidato. La possibilità di esprimere la preferenza potrebbe infatti risultare estremamente punitiva per chi ha inteso sfidare un largo orientamento di base contrario all’accordo col PD.
Il PCL, la lista dei fuoriusciti ferrandiani da Rifondazione, è l’unica con tanto di falce e martello che si presenta in alternativa al PD. Corre da sola ed ha disdegnato, con invidiabile coerenza, ogni ipotesi di alleanza con liste civiche che, per quanto “vicine”, candidano anche personaggi agli antipodi con i comunisti e sicuramente indigeribili ai lavoratori. Tanta coerente solitudine, però, difficilmente paga…
Il mare magno dei “civici” qualunque.
Affatto degno di attenzione e di rispetto, a giudizio degli scriventi, il carcinoma dell’antipolitica rappresentato dagli “amici di Grillo”: un prodromo di nuovi (anche quando inconsapevoli) fascismi.
Tutto il resto è noia e pura perdita di tempo… Insomma, di “riciclati” da ogni ambito, politico e di “movimento”, e di aspiranti “rappresentanti del popolo” ce n’è in abbondanza, ma la rappresentanza dei lavoratori, dunque, dov’è?
Semplice: NON C’E’!!!
Bologna, Le/i compagne/i comuniste/i di Bologna
Da qui il ritorno di un “civismo” che sembrava sepolto negli ultimi anni. E nell’ormai abituale teatrino di “nani e ballerine” proviamo a gettare il nostro disincantato sguardo. Chissà che qualcuno non meriti almeno un po’ di attenzione…
I quattro “big”, in ordine alfabetico: Cazzola (PdL, Lega Nord, AN); Del Bono (PD, PRC, PdCI, SD, IdV, Verdi); Guazzaloca (civico, UdC); Pasquino (civico). I primi due, è evidente, sono portatori di precisi interessi. Potremmo definirli i più importanti rappresentanti di “poteri forti”, e non sempre divergenti, tutt’altro…
Entrambi, ad esempio, hanno nel proprio “portafogli clienti” l’importante holding assicurativa bolognese ed anche la (imbarazzante) amicizia di personaggi come Consorte. A dividerli, forse, il diverso peso
specifico che assume la comune dipendenza da Confindustria. Piuttosto, è del tutto scontato che la Lega Coop indichi una sua chiara preferenza su Del Bono. Ma è ampiamente controbilanciata dal peso e dallo
“investimento” di Confindustria su Cazzola. La Curia, va da sé, è più che rassicurata dalla comune matrice cattolica di Del Bono come di Cazzola. Cascherebbe comunque in piedi, indifferente alla vincita di uno o dell’altro. Guazzaloca si ripropone dopo cinque anni di silenzio (sabbatico…?), stavolta privo, anzi in opposizione, del sostegno dei suoi precedenti alleati di centrodestra che oggi sostengono Cazzola. Apparentemente, dunque, dovrebbe correre per arrivare al ballottaggio tentando di strappare consensi unicamente a Cazzola. Le cose, però, non stanno affatto così. Guazzaloca ha imbarcato persone e rappresentanti che fino a pochissimo tempo fa militavano “a sinistra”. Rappresenta, infatti, meglio dello stesso candidato del PD, la “sinistra” e la “bolognesità” popolare. Per questo motivo è lecito presumere che il più grande tifoso di Cazzola, per il sicuro ballottaggio, sia proprio Del Bono!
L’unica vera lobby su cui Guazzaloca può contare è la Confcommercio, certo potente ma comunque il minore tra i “poteri forti” della città. Anche Guazzaloca, naturalmente, ha tra i suoi sostenitori la Curia, per di
più direttamente rappresentata dall’unico partito che lo sponsorizza, l’UdC di Casini.
Al di là degli sponsor più o meno occulti, ad ogni modo, sembra proprio l’ex macellaio il candidato più “popolare e popolano” tra i vari aspiranti. Pasquino, stimato docente universitario di Scienze Politiche della scuola di Romano Prodi, rappresenta sicuramente meglio di chiunque altro, in tale contesto, l’intelligentsia di sinistra. Fine politologo, già senatore dei DS, denuncia senza mezze misure gli errori commessi – e quelli che ancora si commettono – dal PD, da Cofferati ad oggi. A chiare lettere ha augurato una sconfitta al PD che suona tanto come un vaticinio. Ha fatto intendere che, in caso di ballottaggio, tra Guazzaloca e Del Bono, potrebbe convergere sul primo. Solo una “pasquinata”? Mica tanto…
Se tale prospettiva si realizzasse in un accordo poi anche politico, rischierebbe di rappresentare un centro-sinistra bolognese forse anche più credibile dell’ammucchiata questuante riunita intorno al PD. Anche per questo pensiamo che Del Bono tifi Cazzola per il ballottaggio, e viceversa…
Riassumendo, Del Bono rappresenta il Capitale, nelle sue vesti asettiche e tecnocratiche; Cazzola rappresenta ugualmente il Capitale, ma nelle vesti più aggressive e che non disdegnano la camicia nera; Guazzaloca rappresenta la piccola borghesia bottegaia e la popolanità bolognese; Pasquino incarna la società più colta e disincantata dalla corruzione di questa politica, ma elitaria. Oltre i quattro pupazzetti principali si pone il vasto arcipelago delle liste “civiche”, per lo più riassumibili in un termine: la Sinistra Entropica e i Civici Qualunque.
I comunisti. “Spettri che si aggirano” per Bologna…?
Chi sono e dove si collocano i comunisti? Il PRC ed il PdCI “ufficiali”, ovvero le segreterie e pochissimi altri iscritti, danno il pieno appoggio al PD di Del Bono. Sembrano aver dimenticato completamente i trascorsi, ma anche il più attuale presente. Nonostante Cofferati, ancora non pago della sua candidatura europea, continui ad “avvelenare i pozzi” del PD, loro continuano infatti ad abbeverarcisi. Lucida follia? Non siamo certi che riescano ad eleggere un candidato. La possibilità di esprimere la preferenza potrebbe infatti risultare estremamente punitiva per chi ha inteso sfidare un largo orientamento di base contrario all’accordo col PD.
Il PCL, la lista dei fuoriusciti ferrandiani da Rifondazione, è l’unica con tanto di falce e martello che si presenta in alternativa al PD. Corre da sola ed ha disdegnato, con invidiabile coerenza, ogni ipotesi di alleanza con liste civiche che, per quanto “vicine”, candidano anche personaggi agli antipodi con i comunisti e sicuramente indigeribili ai lavoratori. Tanta coerente solitudine, però, difficilmente paga…
Il mare magno dei “civici” qualunque.
Affatto degno di attenzione e di rispetto, a giudizio degli scriventi, il carcinoma dell’antipolitica rappresentato dagli “amici di Grillo”: un prodromo di nuovi (anche quando inconsapevoli) fascismi.
Tutto il resto è noia e pura perdita di tempo… Insomma, di “riciclati” da ogni ambito, politico e di “movimento”, e di aspiranti “rappresentanti del popolo” ce n’è in abbondanza, ma la rappresentanza dei lavoratori, dunque, dov’è?
Semplice: NON C’E’!!!
Bologna, Le/i compagne/i comuniste/i di Bologna
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