Un Governo che ha tagliato del 18% le spese per la protezione civile e ha proposto di alleggerire le norme antisismiche, si atteggia ad "eroe" in terra d'Abruzzo, col plauso del Pd e l'avallo di DiPietro, cercando di sfruttare a proprio vantaggio la meravigliosa solidarietà popolare con le genti colpite.
Questo è il vero sciacallaggio. Il responsabile di 280 morti e 70mila sfollati non è il terremoto ma l'avidità criminale dei costruttori, gli appalti al ribasso, l'assenza di cotrolli, la complicità dei Governi di cntrodestra e centrosinistra.
Non sono oraquei costruttori e loro padrinichepossono rcostruire l'Aquila e risanare l'Italia.
Chi ha distrutto non può ricostruire. La ricostruzione va sottoposta al controlo i comitati popolari.
La grande industria edilizia va nazionalizzata, sotto controllo sociale e senza indennizzo a partire dall'esproprio dei costruttori criminali degli edifici pubblici Aquilani, Impregilo in testa.
Va promosso un piano nazionale di messa in sicurezza di case, scuole, ospedali, in tutta Italia, finanziato dai 6 miliardi previsti per il ponte di Messina, da 30 miliardi destinati alla difesa, dalle deine dimiliardi regalati a banche e gradi imprese.
Solo una svolta radicale può fare giustizia ed evitare altri lutti.
La tragedia abruzzese richiama una volta di più la necessità di un Governo dei Lavoratori quale unica vera alternativa.
Partito Comunista dei Lavoratori - Esecutivo
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