mercoledì 8 aprile 2009

Il governo cancella di fretta l'articolo del Piano Casa sulla deregolamentazione antisismica

Come ci insegna Naomi Klein nel libro "Shock Economy" sui fenomeni di propaganda e speculazione del dopo-Katrina, le tragedie sono territorio predatorio per governi e imprese nell'ottica del profitto e del consenso. Insieme agli aiuti e alla solidarietà ci deve essere un monitoraggio politico permanente contro la seconda ondata di sciacalli
Intanto i facili entusiasmi sul piano casa sono già finiti e presto finiranno anche quelli sul nucleare. Non esiste una politica del NO a tutti i costi come vogliono far credere per screditare i movimenti ambientalisti e di difesa del territorio, ma esiste una politica della razionalità, della salute e dell'equilibrio ambientale che è di gran lunga superiore a quella del profitto e della crescita a prescindere da tutto.

Ecco un paragrafo di un articolo apparso oggi su Il Corriere della Sera:
Evviva. Ci sono voluti i lutti di Onna e la distruzione dell’Aquila
e quelle file di bare allineate, però, per cambiare il testo originale dato alle Regioni solo una setti­mana fa. Dove l’articolo 6, precipitosa­mente soppresso dopo il cataclisma abruzzese, era intitolato «Semplificazioni in materia antisismica». Meglio tardi che mai. Purché fra una settimana, un mese, un anno, non torni tutto come prima. C’è un Galiani che for­se Berlusconi non conosce. Si chiamava Ferdinando e non Adria­no, aveva una «elle» sola, vestiva l’abito da abate ed era un dotto economista. Dis­se: «Molte volte le calamità distruggono le nazioni senza risorgimento, ma talvol­ta sono principio di risorgimento e di riordinamento di esse. Tutto dipende da come si ristorano». Sarà il caso di ricor­darlo.
Gian Antonio Stella 08 aprile 2009
L'articolo completo
Link: La morale del cemento
Il terremoto come pretesto per un nuovo scudo fiscale
Vuoi far fruttare i capitali occultati all'estero facendoli tornare in Italia? Tremonti e il terremoto dell'Abruzzo te ne danno l'occasione. Con tanto di decreto legge.
la fonte
Scudo fiscale per la ricostruzione (MF)
(Teleborsa) - Roma, 8 apr - Il Governo avrebbe iniziato a lavorare a una riedizione dello scudo fiscale 2001-2002 per trovare i fondi necessari a pagare i danni del terremoto dell'Abruzzo. A scriverlo è il quotidiano MF, citando il giornale 'Italia Oggi' in edicola oggi. Per la ricostruzione, spiega il quotidiano MF, servono secondo le prime stime fra i 5 e i 10 miliardi di euro, che potrebbero essere reperiti con una tassazione al 10% dei capitali all'estero. "Il Tesoro, in realtà, starebbe addirittura pensando a due differenti aliquote per il nuovo Scudo. La prima, la più elevata, per chi decidesse di far emergere i propri capitali all'estero lasciandoli però in giacenza presso le banche dei paesi stranieri. Una seconda aliquota, questa volta più bassa, sarebbe invece riservata a chi decidesse di riportare alla luce del sole i soldi occultati nei paradisi ritrasferendoli anche in Italia". "il nuovo Scudo, prosegue l'articolo di MF, potrebbe essere proposto con un decreto legge (in questo caso l'urgenza sarebbe determinata proprio dal terremoto) già nel prossimo consiglio dei ministri convocato per domani.

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