giovedì 2 aprile 2009

Partorisce in ospedale, fermata perchè "clandestina"

Kante madre clandestina separata dal figlio dopo il parto perchè i medici la denuncianoAccade il 5 marzo scorso, Kate proveniente dalla Costa d'Avorio deve partorire ma dopo che suo figlio è nato, arriva una segnalazione alla Questura da parte dei medici dell'ospedale Fatebenefratelli di Napoli. Questa norma voluta fortemente dalla
Lega Nord all'interno del pacchetto sicurezza, però non è ancora entrata in vigore. Anche se mostra già i sui reali effetti. Trasformare i cittadini italiani in spie. Come in un grande fratello della sicurezza.Kante e il suo attuale compagno, raccontano il loro incubo: "In ospedale ci hanno chiesto i documenti, non gli è bastata la fotocopia del passaporto. Non gli è piaciuta la richiesta di soggiorno ormai scaduta. E per oltre 10 giorni mi hanno tenuta separata dal bambino". Undici giorni è rimasto Abu in ospedale: "Non lo hanno dimesso, non me lo hanno dato, fino a quando la Questura ha confermato la mia identità. Ho temuto che me lo portassero via, che non me lo facessero stringere più tra le braccia". Neanche il padre ha ottenuto che venisse dimesso: "Non ero presente al momento del parto - racconta l'uomo, Traore Seydou - E quindi il piccino è stato registrato con il nome della madre. "Non possiamo consegnarlo a te" mi hanno spiegato in ospedale. D'altra parte anche io sono senza permesso di soggiorno, in attesa che venga accolta la mia richiesta di asilo politico".

Kante fuggita dalla Costa d'Avorio due anni fa dopo che nel suo paese milizie governative del presidente Gbagbo le uccisero il marito. In Italia ha chiesto l'asilo politico ma ancora non ha avuto risposta. "Troviamo assurdo quello che ci è successo - raccontano

Kate e il suo compagno - credevamo che l'Italia fosse un Paese ospitale. Qui la gente non è cattiva. Mai sentito di madri denunciate dagli ospedali in cui avevano partorito"."Il parto è andato bene, nessuna complicazione. Ma non mi sono allontanata dall'ospedale fino a quando non mi hanno permesso di portare Abu con me. Sono rimasta lì, per 11 giorni. Certo ora, col bambino, diventa più difficile trovare un lavoro qui a Napoli. Però per 6 mesi non potranno cacciarmi dal Paese". Niente foglio di via, per chi ha partorito sul territorio nazionale. "Ma dopo?"

Questa vicenda mostra con tutta la sua crudeltà dove stanno portando i vari proclami e leggi a sfondo razzista che questo governo continua a proporre ed emanare. Giustamente non tutti i medici si prestano a diventare spie, anche se sembra che il governo non abbia intenzione di ascoltare le proteste che in questi mesi sono state portate dall'Ordine de Medici, dalle associazioni sindacali, dalle forze sociali e politiche.


No alle discriminazioni! No al Pacchetto Sicurezza!
Napoli h 16.30 - Presidio sotto l'Ospedale Fatebenefratelli

Kante è una rifugiata politica della Costa D'Avorio. Kante è una donna che ha scelto di partorire all'Ospedale Fatebenefratelli di Napoli, in un paese, l'Italia, in cui emergono forme di discriminazione sempre più gravi e preoccupanti. Kante è stata denunciata alla polizia con un fax dal Fatebenefratelli e il figlio neonato le è stato sottratto per quasi dieci giorni!! In attesa "di una verifica sulla sua identità"...
Il permesso di soggiorno di Kante infatti è scaduto, mentre è in atto il suo ricorso per ottenere l'asilo politico. Ma non è questo il punto in questione: la denuncia di Kante nasce dalla vergognosa ansia di applicare le norme contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza", come quella che annulla il divieto di segnalazione per i migranti irregolari che vanno a curarsi o, come nel suo caso, a partorire. Un provvedimento che fà a pezzi le regole base del giuramento di Ippocrate e della convivenza civile. Un'iniziativa illegale, quella del Fatebenefratelli, perchè il pacchetto sicurezza non è ancora legge dello Stato e quindi vige sempre il divieto di segnalazione. Ma anche un'iniziativa che dimostra la barbarie che ci aspetta se venisse approvato. In questo caso non solo per gli immigrati irregolari ci sarà il rischio di segnalazione ed espulsione per il solo fatto di ricorrere a cure mediche, ma sarà impossibile anche la registrazione anagrafica del bambino, con un'incredibile condanna preventiva alla clandestinità amministrativa per le nuove generazioni!
Non è un caso che questa prima applicazione illegittima del pacchetto sicurezza avvenga proprio sul corpo di una donna, le più esposte e ricattabili anche all'interno della già difficile condizione dei migranti e dei rifugiati in Italia.
Dobbiamo mobilitarci subito, per pretendere provvedimenti immediati contro i responsabili di quest'assurda iniziativa e per chiedere con forza che il "pacchetto sicurezza" non sia approvato. Diritti e dignità per tutte e tutti!
Giovedì 2 aprile ore 16.30 - Presidio sotto l'Ospedale Fatebenefratelli (via Manzoni 220, a 500 mt dalla fermata della funicolare di Mergellina)

Partecipano al Presidio:
Rete Antirazzista Napoletana - Medicina Democratica - Giuristi Democratici - Comitato Immigrati di Napoli - Cgil - Onda Studentesca Napoletana - Associazione Libera - ASGI (ass. studi giuridici immigrazione) - Centri Sociali Napoletani - Cantieri Sociali - Coop. Dedalus - Associazione Priscilla - Collettivo Tiresia - Collettivo femminista Sora Rossa - Collettivo femminista Pachamama - Collettivo femminista Degeneri - UDI - Movimento Precari Banchi Nuovi - Collettivo NoBorder_Napoli - Confederazione Cobas - Less - Assopace Napoli - ASSNI - Associazione senegalese - Ciss

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