Si è saputo solo oggi. E' il 25 febbraio, alla Olimpias (gruppo Benetton) di Piobesi Torinese, e le trattative tra azienda e sindacati vanno avanti ormai da tempo. Troppo e senza alcun risultato. Alle 14 gli operai decidono di prendere in mano direttamente la situazione, sono 143 e indicono uno sciopero spontaneo. Aspettano nello stabilimento notizie della trattativa in corso all'Unione Industriali. Poi dopo un paio di ore i sindacalisti escono dall'incontro, comunicano ai lavoratori che i 143 licenziamenti sono confermati. Nessuna cassa integrazione per ristrutturazione, né alcuna forma di incentivo, un solo anno di ammortizzatore sociale.
Una misura arrogante e spregiudicata della direzione. Immediatamente scatta l'assedio al direttore del personale Tullio Leto, ai suoi segretari e collaboratori. Sullo stile di quanto accade in Francia, e non solo, i lavoratori decidono di impedir loro ogni movimento. Fino a che non si fossero ritrattate le misure volute dalla Benetton.
Il tutto dura alcune ore, con l'intervento dei carabinieri che devono persino creare un diversivo per liberare Leto e "soci" facendoli scappare da un'uscita secondaria.«L´episodio comunque ha cambiato il corso della trattativa - dice il sindacalista Graziano - perché ha fatto capire all´azienda che i lavoratori erano disposti a tutto pur di ottenere qualcosa dalla trattativa». Risultato; la trattativa si è conclusa con due anni di cassa, un incentivo all'uscita e la ricollocazione dei lavoratori in altre fabbriche della multinazionale.
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