martedì 7 aprile 2009

Terremoto - Pagliarini PdCI: "L'immane dramma del sisma si aggiunge a cassintegrazioni e licenziamenti"

"Il governo mostri particolare attenzione al dramma nel dramma"
"La tragedia del terremoto in Abruzzo si va a sommare alla già difficilissima situazione economico-occupazionale di questa porzione del Paese. Il declino industriale si manifesta platealmente da tempo in una zona che ha perso, già all’inizio del 2000, alcune grandi aziende del polo elettronico e delle telecomunicazioni.

L’Aquila e la sua provincia ruotavano in buona parte su multinazionali del calibro della Siemens, dell’Italtel, della Finmek e dell’indotto che le alimentava. Non a caso, la facoltà di Ingegneria garantiva una formazione di eccellenza per l’ingresso nel mondo del lavoro: dunque le immagini delle macerie là dove si ergeva la casa dello studente lasciano atterriti due volte.
Tra il 2002 e il 2005, come ha denunciato il sindacato, si sono persi nella provincia dell’Aquila 3mila posti di lavoro e altri 3.500 operai sono in cassintegrazione o in mobilità.
E ora che succederà, in una terra così duramente provata? Quale futuro di sviluppo, di lavoro, di sopravvivenza produttiva si può immaginare, se si considera che il territorio di Paganica, cuore dell’area industriale della città, è quasi scomparso dalla carta geografica? Noi comunisti, che piangiamo le vittime di questa immane tragedia, invochiamo dal premier e dai ministri economici del Governo una particolare attenzione a questo dramma del dramma. Affinché i lavoratori di questa provincia possano immaginare un futuro".
E' quanto afferma Gianni Pagliarini, responsabile Lavoro del PdCI.

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