venerdì 10 aprile 2009

Pisa: Case popolari al Cep. Gli abitanti:"Siamo vittime del degrado"

La denunia di alcuni abitanti del Cep delle condizioni di degrado delle case popolari del quartiere.
da www.pisanotizie.it




I residenti denunciano la mancanza di interventi di manutenzione. La risposta di Lorenzo Bani, presidente dell'APES
"I cornicioni che cascano, crepe che si aprono nelle pareti, grondaie che perdono, il cemento delle colonne che si sgretola e vengono fuori i ferri, vialetti dissestati che appena piove un po' si allagano e a qualcuno piove anche in casa": sono queste le condizioni che denunciano con forza alcuni abitanti del Cep che abbiamo incontrato nel quartiere.
Sono soprattutto donne, molte delle quali abitano al Cep da sempre, da quando il quartiere fu inaugurato. E da allora, era il 1963, molti di questi palazzi non hanno visto i necessari interventi di ristrutturazione: "Molte case popolari sono degradate e nessuno svolge i necessari lavori di manutenzione, mentre altre restano vuote e non vengono riassegnate perché dovrebbero essere ristrutturate": questa in sostanza la denuncia degli abitanti del CEP.

Una denuncia confermata da altre voci, al di fuori del quartiere. Come quella di Virgilio Barachini, presidente dell'Unione Inquilini. «È vero, ci sono case vuote - ci spiega Barachini - secondo i nostri calcoli si tratta di circa 60 alloggi in tutta la città, e di almeno una decina al CEP». Stando alla ricostruzione di Barachini, il problema è che l'APES - l'ente che gestisce gli alloggi popolari - non ha mai ricevuto dal Governo i finanziamenti necessari per le manutenzioni.
È Maurizio Bini, ex assessore ed attuale consigliere comunale di Rifondazione, a spiegarci l'inghippo: «Il Ministro Ferrero aveva stanziato 550 milioni di euro per le case popolari», dice Bini, «e a Pisa dovevano arrivare circa 3 milioni. Poi, con la caduta del Governo e l'arrivo di Berlusconi, quel finanziamento non è mai arrivato». «L'APES contava sui soldi del Governo - aggiunge Salvatore Montano dei Comunisti Italiani, anche lui ex assessore alla casa - e per questo ha deciso di investire in altri Comuni della Provincia: i soldi del governo, però, non sono mai arrivati, e le case popolari non si ristrutturano». Proprio su questo problema è intervenuta la Regione, decidendo di anticipare le risorse, in attesa del finanziamento da Roma.
Questa notizia ci viene confermato dal presidente dell'APES Lorenzo Bani, da noi raggiunto telefonicamente: "Stiamo aspettando i soldi che la regione toscana ha deciso di anticipare. Si tratta di 2 milioni 193 mila euro, stanziati dal govenro Prodi e mai arrivati" di cui a Pisa arriveranno 1 milione 320 mila euro. Di questi abbiamo deciso di stralciare 300 mila euro per gli alloggi di risulta del Cep, ovvero quegli alloggi sfitti che devono essere riassegnati e che necessitano di un consistente finanziamento per sistemarli".
Bani sottolinea come molteplici siano le fonti del finanziamento straordinario a cui sta per accedere l'Apes: "Oltre il finanziamento regionale attendiamo anche una certa quota di soldi dal POR, visto che la regione ha sbloccato la pratica".
L'Apes, ricorda il presidente, dispone, inoltre, di 2 milioni di euro per le manutenzioni ordinarie dei 6200 alloggi popolari che ci sono in tutta la provincia: "Si tratta di fare uno sforzo enorme nel fronteggiare tutte le richieste con questi pochi soldi e a questo si aggiungono gli interventi straordinari". Bani spiega la scelta che ha inteso fare, sotto la sua presidenza, in merito alla modalità di utilizzo del fondo per le manutenzioni ordinarie: "abbiamo preferito stabilire una programmazione definendo alcune priorità: piuttosto che rifare le facciate penso sia più urgente rispondere ai bisogni di mobilità (ascensori, montecarichi), visto che l'assegnatario medio di un alloggio popolare ha 68 anni, e al riscaldamento, poiché ancora c'è gente che vive con le stufe. Naturalmente se vi sono sono problemi strutturali, che noi monitoriamo costantemente, allora si interviene subito tramite il pronto intervento."
Per quanto riguarda la situazione specifica del CEP il presidente dell'Apes ci spiega che sono già in programma diversi interventi in tempi relativamente brevi, tra cui: "la sistemazione di alcuni ascensori (in via Sanzio 3 e in piazza Donatello 4), la manutenzione dei vialetti nelle vie Veneziano e Gaffi, la manutenzione straordinaria di calcestruzzi e terrazzi in via Vasari (4-6-8), con un intervento di 280 mila euro. Per quest'ultimo intervento, si tratta di una proposta che noi facciamo come azienda, ma tocca al Comune l'approvazione, quindi sui tempi di questo intervento non posso essere preciso. Infine ricordo anche un palazzo in via Pergolesi che ha bisogno di interventi assolutamente straordinari".
Complessivamente l'APES - sostiene il Bani - ha speso molto in questi anni al CEP, e in tutto "vi sono solo 4-5 appartamenti di risulta su cui stiamo lavorando già, a fronte dei 140 alloggi popolari sfitti complessivi in tutta la provincia. Il mio obiettivo è entro quest'anno rimetterli tutti sul mercato, consideriamo che per ognuno in media occorrono interventi per 11-12 mila euro".

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