Ieri pomeriggio l’amministratore delegato della Cabind (in provincia di Torino), Carlo Caglieri, si è intrattenuto - più o meno volontariamente a seconda delle voci - con i lavoratori della Cabind che chiedevano a gran voce di poter ottenere un incontro con la proprietà statunitense. Dagli Usa, fino allo scorso anno, era stato garantito che lo stabilimento cittadino, dove lavorano 70 dipendenti, non sarebbe stato chiuso. Un episodio che a molti ha ricordato gli ultimi “sequestri” di dirigenti ad opera di dipendenti diventati comuni in Francia e, in qualche occasione, approdati anche in Italia. Ipotesi questa smentita dalla Fiom. Comunque l’incontro richiesto è stato ottenuto e venerdì i lavoratori potranno nuovamente interloquire con la casa madre negli USA che soltanto 12 mesi fa, aveva assicurato che lo stabilimento non sarebbe stato chiuso. Invece, due mesi fa è spuntato il trasferimento dell’intera produzione di cablaggi industriali in Polonia, una decisione questa che ha originato le diverse manifestazioni dei dipendenti, ultima quella di ieri pomeriggio, sfociata nel blocco della statale 25 del Moncenisio per circa un’ora.
EMBEDDED, SPIE E MARTIRI
16 ore fa
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